Anche la Calabria da domenica potrebbe avere il via libera alla zona gialla con la riapertura di bar e ristoranti e la mobilità tra diversi comuni senza autocertificazione. Intanto Conte starebbe valutando l’ipotesi di una deroga per permettere gli spostamenti tra diversi comuni nei giorni di Natale e Capodanno. Gimbe “Calabria unica regione con dati in miglioramento”
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COSENZA – Anche la Calabria, così come aveva lasciato intuire Conte nell’ultima conferenza stampa, insieme alla quasi totalità della Regioni, da metà dicembre si avvia a diventare zona gialla. Con i nuovi contagi in calo, il tracciamento migliorato con l’inserimento dei dati delle varie Asp e i ricoveri in discesa, da domenica la Calabria potrebbe andare a far compagnia ad altre Regioni italiane nell’elenco di quelle con minori restrizioni. Questo significa la riapertura ai clienti di bar e ristoranti, la mobilità tra diversi comuni senza autocertificazione così come quella tra diverse Regioni. La decisione sarà presa però solo domani quando arriveranno i novi dati del monitoraggio dell’istituto Superiore di Sanità e ci sarà la nuova ordinanza di Speranza.
Gimbe “Calabria unica regione con indicatori in miglioramento”
Che i dati in Calabria la situazione si nettamente migliorata lo dicono anche i dati forniti dalla fondazione Gimbe “la Calabria è l’unica regione in cui tutti gli indicatori risultano in miglioramento rispetto alla settimana precedente” afferma la Fondazione Gimbe in merito al monitoraggio effettuato nella settimana 2-8 dicembre sulla diffusione del Covid-19. Dai dati della Fondazione emerge che il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è del 16% e in area medica del 40%. Riguardo ai casi attivi per ogni 100 mila abitanti, questo è di 532, con una percentuale di incremento dei casi del 10,8%. I casi testati per 100 mila abitanti sono 862 con un rapporto positivi-casi testati del 10,9%.
Spirlì “Calabria zona gialla? Ci sono tutti i presupposti”
“Calabria zona gialla? Ci sono tutti i presupposti e ora speriamo che il governo oggi prenda per buoni i dati che noi abbiamo comunicato e che sono finalmente allineati a quelli di tutta Italia, ma ‘zona gialla’ non significa tana libera tutti”. Si è affrettato a dire nel corso di una diretta Facebook il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì dopo alcune notizie che davano per scontato il passaggio dalla zona arancione a quella gialla. “Mi auguro – ha aggiunto – che i dati che abbiamo comunicato ieri al ministero ci consentano di fare un salto di qualità. Ieri, dopo una stretta che abbiamo dato alle Asp di competenza e anche un aiuto di cui c’era necessità, abbiamo potuto raggiungere il 63% di attendibilità, che è altissimo, visto che prima eravamo al 20, 29, 30%, perché purtroppo non venivano caricati, da parte delle Asp, sulla piattaforma che avevamo messo a disposizione molti mesi fa, dotando tutte le Asp anche di supporto telematico. Adesso finalmente, dopo l’ultima ordinanza, siamo riusciti ad ottenere anche questo”. “La zona gialla’ non significa che è finita- ha aggiunto, significa che potremmo respirare un po’ più tranquillamente ma che è il virus continua comunque a girare per le nostre strade. E non significa che potremmo fare i pazzerelli come abbiamo fatto anche l’estate scorsa- ha concluso. Quindi niente grandi numeri e niente adunanze. Zona gialla significa che dobbiamo stare con le antenne sollevate, non mettiamoci e non mettiamo più a rischio nessuno”.
Spostamenti a Natale, Conte apre con ipotesi di una deroga
Ed a proposito di mobilità tra comuni, sembra aprirsi uno spiraglio agli spostamenti nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. È quanto apprende l’Ansa da fonti parlamentari. Se da una parte lo stesso Ministro della Salute (insieme Boccia) ha rimarcato la linea intransigente e ribadito che le misure sono queste e non cambieranno, Il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra Comuni nei tre giorni di festività Natalizie. La riflessione aperta da Conte, riferiscono le stesse fonti parlamentari, potrebbe portare a modifiche al decreto legge sul Covid o a un aggiornamento delle Faq del governo, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni: spostamenti per far visita a parenti o amici, ad esempio, compresi i genitori – anche se anziani, ma in buona salute -, saranno possibili solo fino al 20 dicembre e dal 7 gennaio e solo tra aree gialle. Dal 21 dicembre al 6 gennaio ci si potrà spostare solo se si ha residenza, domicilio o abitazione nel luogo di destinazione. Il 25-26 dicembre e il 1 gennaio ci si potrà muovere solo nel proprio comune. Per motivi di lavoro, necessità o salute sarà invece sempre possibile spostarsi. Le Regioni cercheranno comunque di rientrare tutte nell’area gialla. Conte vedrà i capi delegazione al suo rientro dal Consiglio europeo di Bruxelles ma anche i capigruppo delle forze di maggioranza che oggi non hanno voluto calendarizzare con urgenza la mozione per modificare il decreto sulla mobilità natalizia presentata del centrodestra.
Per adesso, intanto, rimangono le deroghe solo per casi specifici come l’assistenza a persone non autosufficienti mentre per motivi di lavoro, necessità o salute sarà invece sempre possibile spostarsi. Le Regioni continuano a sollecitare la modifica “per casi estremi”, al divieto di spostamento tra Comuni nelle festività visto che non mancano i controsensi ad una norma che fa discutere. Ad esempio, nei tre giorni di divieto si possono percorrere decine di chilometri nelle grandi città per andare a trovare un parente (vista l’estensione delle metropoli, ndr) ma non è possibile spostarsi di 500 metri” in caso di piccoli Comuni (confinanti). Del tentativo di allentare le restrizioni soprattutto a Natale si è fatto interprete il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni.
Altro fronte dei governatori è quello della scuola, in cui ci sarebbe “un rischio caos senza un rafforzamento del sistema dei trasporti” e una diversificazione degli orari di ingresso, dice Fulvio Bonavitacola, coordinatore della Commissione Infrastrutture e trasporti della Conferenza Regioni. “Occorre agire con decisione dal lato dell’offerta (dei trasporti, ndr), con potenziamento dei servizi, e della domanda, con diversificazione degli orari d’ingresso alle scuole secondarie di secondo grado, ponendo fine ad una situazione non gestibile, che ha lasciato il tema orari nella discrezionalità dei singoli dirigenti scolastici – afferma -. Il coefficiente massimo di riempimento dei mezzi del trasporto pubblico locale resterà al 50% mentre va prefigurandosi un ritorno degli studenti della secondaria in presenza, dal 7 gennaio, al 75%. Con presumibile incremento al 100% nelle settimane successive – conclude Bonavitacola -. Con utenza scolastica a regime e riempimento dei mezzi al 50% sono ovvie le criticità”.
