Con apposita delibera il neo commissario dell’Asp di Cosenza ha recepito l’ordinanza del Gip di sospensione dell’attività per 12 mesi del direttore dello Spoke di Paola-Cetraro. Intanto continuano le indagini dei Nas e nell’inchiesta ci sarebbero altri 5 indagati
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COSENZA – Mentre Cesareo affidava ieri a Facebook la sua difesa, spiegando che ha utilizzato quei vaccini per “evitare che fossero buttati”, rivendicando con forza il merito per “la riapertura della Pneumologia Covid dedicata aumentando i posti letto che da 6 sono diventati 21″ e parlando di fango mediatico iniziato ancora prima “che bussassero alla mia porta i Nas per le perquisizioni ed i sequestri ordinati dal giudice”, con apposita delibera il nero commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Vincenzo Carlo La Regina, ha sospeso dall’attività il direttore sanitario dello Spoke Di Paola-Cetraro recependo di fatto l’ordinanza di interdizione dai pubblici uffici del dottor Vincenzo Cesareo, disposta dal GIP di Paola che due giorni fa ha emesso una misura restrittiva della durata di 12 mesi. Nella delibera n. 30 viene premesso che “nel caso in cui un dirigente sia colpito da misura restrittiva della libertà personale o da provvedimenti giudiziari inibitori che impediscono la prestazione lavorativa, il contratto nazionale espressamente prevede l’obbligatorietà della sospensione dal servizio, con l’ulteriore sospensione dell’incarico dirigenziale conferito e privazione della retribuzione per tutta la durata dello stato di restrizione della libertà. E in considerazione del fatto che il “14/01/2021 è pervenuta da parte dell’Autorità competente l’Ordinanza del Tribunale di Paola, dalla quale risulta l’adozione di misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione medico sanitaria esercitata nei confronti del dipendente, in servizio con la qualifica di Dirigente Medico. Nel prendere atto di quanto sopra, atteso il provvedimento giudiziario inibitore della prestazione lavorativa, occorre provvedere d’ufficio a disporre, nei confronti del dipendente, la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di mesi 12 (dodici) con decorrenza immediata“.
Nel frattempo continuano le indagini, poste in essere dal Nas Carabinieri di Cosenza sotto la costante direzione del Procuratore della Repubblica di Paola Pierpaolo Bruni. Nel filone delle indagini sono finite altre 5 persone, due di questi sarebbero parenti stretti del dottor Cesareo. Era stato lo stesso maggiore dei Nas di Cosenza Vincenzo Pappalardo a spiegare che era stato acquisito l’elenco di tutte le persone vaccinate dal medico, a lui legati da rapporti amicali, per verificare eventuali condotte di reato. Ci sono poi le questioni relative ad alcuni prelievi “impropri” dalla farmacia ospedaliera e l’avviso pubblico dell’Asp sul reclutamento, nel servizio di pulizia, di alcune persone nei nosocomi. Tutto è al vaglio degli investigatori.
