Una parte del prodotto ittico posto sotto sequestro è stato donato in beneficenza a seguito della certificazione dell’ASP, che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano
CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Quasi una tonnellata di novellame di sarda, più comunemente chiamato “bianchetto” o “nannata”, è stato sequestrato dalla Guardia Costiera calabrese. L’attività ispettiva condotta lungo tutto il territorio calabrese e lucano tirrenico vede impiegati un consistente numero di militari degli uffici periferici della Guardia Costiera, da Corigliano Calabro a Maratea.
Sequestro a Crotone, Gioia e Villa San Giovanni
La scorsa notte i militari della Capitaneria di Porto di Crotone hanno intercettato nel Comune di Crucoli un veicolo con a bordo 560 kg di esemplari di “bianchetto” (sardina pilchardus) sottomisura, elevando una sanzione amministrativa pari ad euro 25.000 e relativo sequestro del prodotto ittico.
A Villa San Giovanni, personale militare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha intercettato un furgone con a bordo 360 kg di novellame di sarda, elevando una sanzione amministrativa di euro 25.000 al conducente.
La Capitaneria di Porto di Gioia Tauro ha posto sotto sequestro novellame di sarda sottomisura misto a “cicerello“, venduti illegalmente per le vie cittadine.
Una parte del prodotto ittico posto sotto sequestro è stato donato in beneficenza a seguito della certificazione del Veterinario dell’ASP, che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano, mentre un’altra parte non è stato giudicato idoneo al consumo e quindi è stato distrutto.
I danni della pesca da novellame
Arginare il fenomeno distruttivo della pesca del novellame di sarda “bianchetto” (cd nannata) e bloccare la successiva commercializzazione, sono i punti cardine oggetto di una vasta operazione complessa denominata “Nuova nata“, messa in campo dal dalla Direzione marittima di Reggio Calabria.
In questo periodo uomini e donne della Guardia Costiera Calabrese hanno intensificato i controlli in mare, lungo la costa e sulle strade, con l’ausilio di mezzi aerei e navali, snodi fondamentali per la commercializzazione del prodotto ittico nel florido mercato clandestino calabrese e siciliano, dove la richiesta continua a risultare altissima.
Questa tipologia di pesca, nonostante risulti devastante per l’ecosistema marino in quanto i pesci vengono prelevati dal mare ancora non sviluppati e pertanto gli si preclude la possibilità di svilupparsi, è particolarmente diffusa soprattutto nelle marinerie pugliesi, calabresi e siciliane, dove il mercato è fiorente.
La commercializzazione di tale prodotto ittico è estremamente remunerativa, basti pensare che il costo di vendita al dettaglio di un kg di questo prodotto può arrivare fino a 30 euro.
