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‘Ndrangheta: 12 misure cautelari. Fatta luce su un caso di lupara bianca

Nicola Gratteri arresti lupara bianca Vono 02

L’operazione dei carabinieri è scattata all’alba ed è in corso per l’esecuzione di 12 provvedimenti cautelari

 

CROTONE – E’ in corso dalle prime ore di oggi a Crotone l’operazione che vede coinvolte 12 persone nel territorio di Petilia Policastro nel crotonese. I carabinieri del comando provinciale stanno eseguendo a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti dei 12 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso di tipo ‘ndranghetistico, omicidio, estorsioni, usura, delitti in materia di armi, furti, danneggiamenti seguiti da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di fare luce su un caso di lupara bianca, in particolare dell’allevatore di 44 anni, Massimo Vona, di Petilia Policastro scomparso il 30 ottobre 2018.  L’auto della vittima, che aveva precedenti penali, venne ritrovata bruciata una settimana dopo.  Alcune delle persone sottoposte a fermo, sono indagate per il delitto. Massimo Vona era cugino di Valentino Vona, il 25enne ucciso nel 2012 in località Marrate di Petilia. Dopo aver pranzato in famiglia, il 30 ottobre 2018 era uscito per andare in campagna, e da quel momento era sparito.

I fermati sono Domenico Bruno, di 49 anni di Petilia Policastro, Giacinto Castagnino (31), di Petilia Policastro, Massimo Cosco (40) di Pagliarelle, Garofalo Giuseppe (35), di Pagliarelle, Giuseppe Garofalo (66), di Cotronei, Mario Garofalo (45), di Pagliarelle, Alessandro Gelfo (31), di Crotone, Antonio Gelfo (58), di Cotronei, Pierluigi Ierardi (29), di Petilia Policastro, Ivano Mirabelli (48), di Pagliarelle, Tommaso Rizzuti (39), di Cotronei, Francesco Scalise (34), di Petilia Policastro, Oreste Vona (46), di Cotronei.

I dettagli

L’inchiesta ha rivelato i dettagli della ‘riorganizzazione’ della locale di ‘ndrangheta di Petilia Policastro, attiva anche a Cotronei a partire dal 2014. Secondo gli inquirenti gli atti intimidatori sono aumentati dopo che alcuni soggetti sono usciti dal carcere. Le indagini hanno consentito di individuare persino i ruoli dei componenti della locale, anche i nuovi affiliati. Identificato il presunto mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio dell’allevatore che il 30 ottobre 2018 era stato attirato con un pretesto presso un’azienda agricola in località “Scardiato” di Petilia Policastro, quello di consegnargli i responsabili dell’incendio appiccato nel  2016 al suo capannone. Poi sarebbe stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dall’assassino che era insieme ad altri soggetti ancora non identificati. Dopo il delitto è stato fatto sparire il cadavere che non è mai stato ritrovato mentre l’auto della vittima è stata trovata in località Scavino di Petilia Policastro completamente bruciata.

Dalle indagini sono emersi numerosi episodi di illecita attività finanziaria e di usura commessi nei confronti di commercianti e liberi professionisti che versavano in difficoltà economiche; estorsioni compiute ai danni di imprenditori soprattutto del settore turistico e boschivo dell’area silana. Inoltre sono stati ricostruiti danneggiamenti e furti, funzionali però ad imporre il servizio di guardiania nei villaggi turistici della zona.

 

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