Il presidente del consiglio ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica che domani darà il via alle consultazioni. Leu, PD e M5S uniti per il Conte Ter, mentre centrodestra insiste per le elezioni anticipate
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ROMA – Dopo oltre 500 giorni il governo Conte 2 è arrivato al capolinea. In mezz’ora di colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, il premier ha rassegnato le dimissioni ed ha ufficializzato la Crisi di Governo dopo che la scorsa settimana aveva incassato la fiducia “di misura” al Senato. Una crisi al buio dopo più di un mese di tensioni fortissime all’interno della maggioranza, sfociate nella rottura di Italia Viva. Uscito da Quirinale Conte si è diretto prima a Palazzo Giustiniani per incontrare la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, poi alla Camera dei deputati dove ha avuto un colloquio con il presidente Roberto Fico. Conte aveva già comunicato le dimissioni nel CdM di questa mattina. Un CdM chiuso con un momento “molto affettuoso” e gli applausi dei ministri al premier. Le consultazioni per la formazione del nuovo governo partiranno domani pomeriggio, ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.
Toccherà ora a Mattarella sbrogliare una matassa che appare assai intricata e capire se ci sono i presupposti per un reincarico a Conte (con l’appoggio della quarta gamba formata da alcuni senatori del centro) ma solo se ci saranno garanzie di stabilità e di numeri, decidere di incaricare un nuovo Premier (si era parlato di Di Maio) che troverebbe l’appoggio di Italia Viva, oppure passare alle elezioni anticipate come chiesto da Salvini e la Meloni. Il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. I capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte. Lega e Fratelli D’Italia non vedono alternative alle elezioni anticipate, mentre per Forza Italia potrebbe anche aprirsi lo scenario di un governo di unità nazionale.
Spirlì “Il governo è caduto perché conte grazie a Dio si è dimesso”
“Il governo è caduto perché Conte, grazie a Dio, è andato a dimettersi”. Laconico il commento del presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, in una diretta Facebook. “un governo che è caduto su tante cose ma soprattutto sui vaccini – ha aggiunto Spirlì – perché lo scandalo che stiamo vivendo in questo momento sulle forniture di vaccini è veramente ingiustificabile ed è una cosa sulla quale non si può passare oltre. Non sono riusciti a difendere le quote di vaccini per l’Italia e soprattutto hanno imposto un certo numero di vaccinazioni a prima botta senza pensare che forse non sarebbero potute arrivare per tempo le secondo dosi”. Poi Spirlì aggiunge “tutto quello che abbiamo potuto fare lo stiamo facendo, il resto lo dovrebbe fare questo governo che questa mattina se ne va a casa”
