Cgil, Cisl e Uil, da Snals e Gilda, con un comunicato congiunto, dissentono sulla scelta del presidente di adottare la did. Domani incontro in Regione con i rappresentanti di tutti i genitori della Calabria
CATANZARO – Ieri sera un lungo incontro con i sindacati della scuola che ha dato fumata grigia, visto che oggi, con un comunicato congiunto, Cgil, Cisl e Uil, da Snals e Gilda hanno bocciato l’ordinanza sulla scuola chiedendo a Spirlì la revoca della DID in quanto “sconvolge l’organizzazione didattica e mina l’autonomia scolastica”. Domani mattina, invece, alla cittadella Jole Santelli il presidente facente funzioni ascolterà le ragioni, o i dubbi, dei rappresentanti di tutti i genitori della Calabria.
Dirigenti scolastici non accettano la DAD
Il presidente f.f., con la solita diretta facebook mattutina, dopo aver parlato di Grande Fratello a Palazzo Chigi che è finito per la Azzolina e Conte, è tornato sulla sua ordinanza sulla scuola definendola una scelta ponderata e giusta e non è una barzelletta. “Ho preso una serie di informazioni che poi sono quelle che dettano la decisione. In tutte le scuole della regione dobbiamo garantire lo stesso trattamento di chi decidi di andare in presenza e chi di rimanere a casa in DAD”. Spirlì ha sottolineato come ci siano ancora delle scuole dove alcuni dirigenti scolastici non accettano la DAD scelta dai ragazzi, finendo per eccepire la scelta come una assenza non giustificata da scuola. Senterò subito la responsabile scolastica della Regione, la dottoressa Barbieri, per segnalare questo grave atteggiamento che non può essere più condiviso”.
Spirlì ha attaccato alcuni dirigenti scolastici per un “atteggiamento – definito – poco educato dal punto di vista istituzionale per le offese ricevute .Gli educatori devono essere di esempio per tutto. Se sbagliamo loro non possiamo poi dire ai ragazzi come comportarsi. Il bullismo non è solo nelle giovani generazioni, bullismo è anche quello che è stato fatto a quello che è il massimo rappresentante della Calabria in questo momento, piaccia o no. A prescindere che si chiami Nino Spirlì, Giuseppe Verdi o Mario Rossi. La massima autorità regionale è anche la massima autorità sanitaria”.
Bus implementati dal 30%, ma sono praticamente vuoti
La regione ha provveduto ad aumentare del 30% la presenza dei bus ricorrendo anche a quelli turistici per implementare in sicurezza il piano trasporti, ma gli autobus sono rimasti praticamente vuoti, con una copertura che non è arrivata nemmeno al 20% del totale dei posti. Tutto quello che la Regione doveva fare lo ha fatto. Nessun dirigente scolastico mi potrà dire che la Regione non ha implementato i trasporti garantendo il diritto a tutti. Non voglio fare nessun braccio di ferro, ma sbagliano perché non fanno un dispetto a Spirlì, visto che quando avverto un pericolo emetto un’ordinanza a cui devono adeguarsi. Ma dobbiamo arrivare a questo?
Difendo con forza la scelta “ragazzi liberi di scegliere”
Spirlì tira diritto e difende con forza la sua scelta “per quale motivo se è così sconsigliabile andare a votare per gli adulti, dovrebbe invece essere obbligatorio per i giovani recarsi in luoghi che in un modo o un altro creano assembramenti? Ho chiesto ai rappresentanti sindacali come sia possibile impedire a un commerciante di aprire un negozio dove entra una persona ogni mezz’ora per comprare un paio di scarpe, mentre invece si possono tenere aperte aule di 5 metri per 5 e far entrare 20/25 studenti per diverse ore e senza ricambio di aria se non aprire le finestre. Non capisco dove sia il problema di prevedere un tetto massimo del 50% in presenza, misura, tra l’altro, scelta dal governo . Tutto questo per la cocciutaggine di un Governo che è caduto per difendere una presa di posizione ed il ministro ‘dei banchi a rotelle’ spendendo mezzo miliardo per nulla. Qualcosa di mai visto. Voi vedete cosa sta accadendo nelle scuole. Domani ascolterò le richieste di tutti i genitori della Calabria e spero di ottenere anche la presenza della rappresentante dell’ufficio scolastico”
Sindacati: “no alla did, mina autonomia scolastica”
“L’esigenza dell’incontro – è scritto nella nota – è stata rimarcata dalle organizzazioni sindacali in più occasioni e riconosciuta da tutti. Abbiamo rivendicato con forza la nostra presenza che è servita a far sì che le parti si assumessero l’impegno affinché la riunione non sia un episodio isolato ma l’inizio di un auspicabile sistematico confronto che finora è mancato. Rispetto ai contenuti dell’ordinanza regionale del primo febbraio, le organizzazioni ritengono innegabile l’intento ma discutibile la soluzione; è stata infatti scaricata interamente sulla scuola e sugli studenti”.
Per tale motivo le organizzazioni sindacali chiedono “la revoca dell’ordinanza in quanto: non aiuta le famiglie perché riconosce loro una facoltà, far frequentare o meno le lezioni in presenza ai propri figli, che sconvolge l’organizzazione didattica e nel contempo assegna loro una decisione che rende ancora più precaria e indeterminata la frequenza scolastica e il ruolo delle stesse Istituzioni scolastiche a cui la Costituzione riconosce autonomia organizzativa e didattica; toglie credibilità a quanto deliberato, nell’ambito dei disposti normativi nazionali vigenti, a quanto espresso nei rapporti dell’Istituto di sanità, nelle linee guida e nei numerosi protocolli emanati dalle autorità competenti, e anche dalle singole scuole, frutto di analisi e di studio durante tutto il periodo della pandemia. Gli organi di governo di ogni singola scuola, composti da dirigenti, genitori, alunni e docenti, in questo ultimo mese hanno sempre lavorato con grande senso di responsabilità e rispetto per il ruolo che la scuola è chiamata a svolgere, predisponendo, per la loro parte, le condizioni per un rientro in presenza e in sicurezza. Toglie credibilità al lavoro fatto dai prefetti che congiuntamente all’amministrazione scolastica hanno incessantemente lavorato per trovare le soluzioni più idonee per non interrompere ulteriormente il servizio scolastico in presenza all’unanimità riconosciuto dagli esperti, dal personale della scuola, dagli alunni stessi il vero percorso da realizzare”.
“Rientro in presenza e sicurezza”
“Le organizzazioni sindacali – prosegue la nota – hanno unitariamente ribadito, che la scuola, attraverso i suoi organi di governo, può individuare le soluzioni organizzative e didattiche più idonee per la sicurezza dell’utenza al suo interno, assolvendo al ruolo costituzionalmente riconosciuto. Dovranno essere gli enti territoriali, le prefetture e l’amministrazione scolastica, ognuno per la sua parte, a raccordarsi con la scuola dell’autonomia, fornendo trasporti, tracciamenti sanitari adattamenti edilizi o nuove strutture nonché sollecitare la campagna di vaccinazione per il personale della scuola. A tal proposito, durante l’incontro è stato ribadito con forza che, proprio perché non prescrittive, le raccomandazioni contenute nell’ordinanza regionale non possono in nessun modo limitare l’autonomia delle istituzioni scolastiche in linea con quanto previsto dall’art. 117 della Costituzione”.
