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ISS, In Calabria indice Rt a 0.81 e numeri “stabili”. Verso la conferma della zona gialla

Calabria zona gialla 2

I dati del nuovo monitoraggio dell’ISS confermano la Calabria in zona gialla anche se in Italia, in questa fase delicata dell’epidemia, appaiono iniziali segnali di contro-tendenza che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane

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COSENZA – In base i nuovi dati del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, con tutti gli indicatori relativi alla settimana 25 gennaio-31 gennaio 2021, la Calabria si avvia a rimanere zona gialla con un rischio che rimane ancora basso e un indice RT che si mantiene sotto quota 1 in ulteriore leggerissimo calo rispetto alla scorsa settimana passano da 0.82 a 0.81 (range 0,74-0,89). A livello nazionale da lunedì la Sardegna potrebbe passare dalla fascia arancione a quella gialla, portando a 16 regioni e provincia autonoma nella fascia più ‘light’ della classifica, Sicilia e Puglia confermate in zona arancione mentre la provincia autonoma di Bolzano ha deciso ieri di mettersi in zona rossa con una propria ordinanza, potrebbe essere raggiunta dall’Umbria.

Lieve peggioramento dell’epidemia

Intanto, dal nuovo monitoraggio dell’ISS si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1 della scorsa settimana) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10). Tredici regioni evidenziano invece un trend di casi in aumento. Undici le regioni classificate con rischio moderato di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane.

In questa fase delicata dell’epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Ma l’iSS evidenzia anche come l’attuale quadro a livello nazionale “sottende forti variazioni inter-regionali“. In alcuni contesti, si spiega, “un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19 in area critica”. Per questi motivi si conferma “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone” e di “restare a casa il più possibile”. È fondamentale poi che “la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.

Due regioni con RT sopra uno

L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici anche questa settimana si attesta a livello generale in Italia sul valore di 0.84 (range 0,76- 1,02) e il range supera il valore di uno nel limite superiore, raggiugendo il valore di 1,02. L’Umbria e la provincia autonoma di Bolzano hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore e compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno, ma 5 regioni riportano il valore medio attorno all’1: l’Abruzzo 0,99 (Range 0,99- 1,05) il Friuli Venezia Giulia 1,03 (Range 0,99-1,08); la Liguria 0,95 (Range 0,89-1,00) le Marche 0,95 (Range 0,86-1,05) e la Toscana 0,98 (Range 0,93-1,03). Questi gli indici RT di tutte le regioni

Abruzzo 0,99 (0,93-1,05), Basilicata 0,63 (0,48-0,8), Calabria 0,81 (0,74-0,89), Campania 0,78 (0,71-0,85), Emilia – Romagna 0,83 (0,81-0,85), Friuli 0,83 (1,03-0,99), Lazio 0,8 (0,77-0,82), Liguria 0,95 (0,89-1), Lombardia 0,94 (0,89-0,98), Marche 0,95 (0,86-1,05), Molise 0,9 (0,65-1,19), Piemonte 0,78 (0,74-0,81), Provincia Bolzano 1,06 (1-1,13), Provincia Trento 0,61 (0,55-0,67), Puglia 0,91 (0,88-0,93), Sardegna 0,75 (0,69-0,81), Sicilia 0,73 (0,7-0,75), Toscana 0,98 (0,93-1,03), Umbria 1,18 (1,11-1,25), Val d’Aosta 0,85 (0,67-1,03), Veneto 0,63 (0,61-0,65

In calo l’incidenza, ma preoccupano le varianti

La diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane: 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio), dati flusso Iss. Si segnala che in almeno uno dei flussi di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dall’Iss, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. L’Italia si trova in un contesto “preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza”.

Dubbi sulla riapertura dei ristoranti

Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio“. E’ quanto ha risposto il Comitato tecnico scientifico alla richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico sulla ‘riapertura di pubblici esercizi’. “Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio”, sottolineano gli esperti nel parere, “si rimanda alle valutazioni del decisore politico”. In ogni caso, sempre relativamente ai rischi, “andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo” tra ristoranti e bar.

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