Il sindaco Iannucci ha scritto al Ministero degli Interni, al Presidente della Regione e al Dipartimento lavori Pubblici nonchè alla protezione civile, al Prefetto di Cosenza e ad Anas
CAROLEI (CS) – Il sindaco Francesco Iannucci interviene sulla situazione in cui versa la statale 278, che è l’unica a collegare collega Cosenza ad Amantea e che rappresenta un’alternativa alla eventuale chiusura dell’autostrada. “Non esistono però, valide strade alternative interne, in caso di chiusura della statale 278 né vie di fuga”.
Il riferimento del sindaco è all’ultimo periodo che ha visto il territorio colpito da numerose frane e copiose piogge che hanno messo in pericolo interi immobili . “E’ stata necessaria la chiusura della strada statale 278, disposta dall’ANAS e dai Vigili del fuoco. Tale chiusura però – spiega il primo cittadino di Carolei – sta creando disagi non solo ai miei concittadini ma anche e soprattutto agli abitanti dei paesi vicini rimasti di fatto totalmente isolati”.
“I mezzi di trasporto pubblico (così come comunicatoci dall’azienda Preite) hanno interrotto le loro corse a Carolei – scrive il sindaco – non riuscendo a raggiungere Domanico, Lago ed Amantea. L’accesso rimane interdetto anche ai mezzi di soccorso a causa dell’assenza di una valida strada alternativa e l’ANAS ha provveduto alla chiusura, con installazione di barriere, di un tratto di strada statale e non si capisce ancora da dove dovrebbero passare i mezzi di soccorso. L’esigenza di dotare Carolei di una strada alternativa all’eventuale chiusura della statale, è stata più volte segnalata a tutti gli Enti competenti e, a tal fine, è stata anche individuata e rilevata una eventuale ed ottimale zona in cui costruire una strada che possa rappresentare non solo un percorso alternativo alla chiusura della S.S. 278, ma anche una valida ed unica via di fuga”.
“E’ assurdo – conclude Iannucci – che nel 2021, una comunità insieme alle comunità vicine, rischiano di rimanere isolati a causa della chiusura della statale ed alla assenza di una strada alternativa e di una via di fuga, che permetta ai mezzi di soccorso, di raggiungere tali comunità. Le richieste sono rimaste non ascoltate e spero che questo mio grido di allarme venga ascoltato da chi può decidere una soluzione definitiva a tale annoso problema, prima che succeda una disgrazia”.
