Giacomo Mancini, già parlamentare socialista, in riferimento all’incidente costato la vita al 32enne di Cosenza lunedì sera nel centro storico: “sulla strada non sarebbe stata installata un’adeguata segnaletica”
COSENZA – «Aggiungo la mia voce a quella dei tanti che stanno chiedendo verità e giustizia per la morte di Giampiero Tarasi. Il nostro giovane concittadino – scrive Mancini – si è schiantato con la sua motocicletta addosso ad una barriera di cemento armato nel mezzo della carreggiata. La morte è stata sul colpo. Non è stata una tragica fatalità – continua Mancini – perché sulla strada per Portapiana, sebbene fosse interrotta da più di un anno a causa di una frana, non sarebbe stata installata un’adeguata segnaletica. Nè tantomeno le barriere sarebbero state illuminate e adeguatamente segnalate».
«Di questa situazione di pericolo, associazioni di quartiere e cittadini si erano lamentati anche pubblicamente ma nessuno si è attivato. Bastava una normale diligenza per evitare questa tragedia ma adesso è tardi. E’ giusto però – scrive Mancini – che le responsabilità vengano accertate. Lo si deve a Giampiero. Ai suoi genitori che piangono la scomparsa del loro unico figlio. Alla sua compagna e ai tantissimi che a Cosenza gli volevano bene».
Ieri intanto, è stato affisso uno striscione davanti Palazzo dei Bruzi per chiedere “Giustizia per Giampiero”, sul quale è stata scritta la frase “Un nemico in… Comune“, per sottolineare come l’amministrazione comunale, nonostante sia trascorso oltre un anno dalla chiusura di via Vittorio Emanuele per una frana e dopo numerose proteste dei residenti, nulla sia stato fatto per mettere in sicurezza la zona e consentire la riapertura della strada. Altri striscioni sono apparsi nel centro storico.
