I segretari della CGIL Cosenza e Pollino Sibaritide e Tirreno, CISL Cosenza e UIL Cosenza hanno presentato alla Procura di Cosenza ed alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti calabrese un esposto-denuncia relativo alle modalità con le quali si sta svolgendo la campagna vaccinale in Calabria e segnatamente nella provincia di Cosenza.
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COSENZA – I segretari generali della CGIL Cosenza e Pollino-Sibaritide-Tirreno Umberto Calabrone e Giuseppe Guido, il segretario della CISL di Cosenza Giuseppe Lavia e quello della Uil Cosenza Roberto Castagna, con una nota congiunta hanno comunicato di aver presentato questa mattina un esposto-denuncia presso la Procura della repubblica di Cosenza e la Procura della repubblica presso la corte dei conti – sezione giurisdizionale per la Calabria a seguito dei ritardi e della cattiva gestione nella campagna vaccinale in provincia di Cosenza. I sindacati evidenziano come “in questo territorio tutte le previsioni siano state tutte totalmente disattese, tanto da far ipotizzare profili di illeceità nei comportamenti di quanti alla campagna vaccinale dovrebbero istituzionalmente sovrintendere, perseguendone la migliore attuazione possibile. Alle Procure in indirizzo si richiede, pertanto, di effettuare tutti gli opportuni accertamenti, volti all’individuazione dei responsabili i cui comportamenti omissivi possano essere considerati alla stregua di reati penali e che dagli stessi possa essere scaturito altresì un danno erariale.
In particolare, nell’esposto, viene denunciato il mancato avvio della vaccinazione a domicilio dei pazienti ultraottantenni a causa di una mancanza di personale e mezzi sanitari a disposizione che possano recarsi nelle abitazioni e inoculare il vaccino in totale sicurezza, i ritardi delle vaccinazioni dei cittadini che già si erano prenotati e in particolare per circa 500 persone già prenotate nella sola città di Cosenza, ritardi ed inefficienze che hanno evidenziato clamorosamente come gli errori e gli abusi pesino sulla pelle dei cittadini. Ancora, che sul territorio provinciale non è partita, di fatto, la campagna di vaccinazione del personale scolastico; che l’applicativo per le prenotazioni, alla data dell’11 marzo 2021, risulta non funzionante e che solo nel giorno 11 marzo 2021 risultato esser stati vaccinati i primi 200 docenti senza che si abbia contezza di come sia state effettuate le prenotazioni.
“Le scriventi Organizzazioni- scrivono – dopo ampie verifiche e approfondimenti, rilevano che il Piano vaccinale nazionale e regionale nella provincia di Cosenza non è stato applicato per come previsto. Va da sé che nell’eventuale procedimento penale le Organizzazioni Sindacali si costituiranno come parti civili, nella consapevolezza e nella certezza di rappresentare non solo le persone alle quali tradizionalmente è rivolta la loro attività, ma gli abitanti tutti di un intero territorio, nel quale la campagna vaccinale si sta palesando come una emergenza nell’emergenza. E che le autorità sanitarie provinciali non siano all’altezza di tale drammatico passaggio della vita e della salute di un’intera comunità, lo ha mostrato plasticamente la circostanza per cui lo stesso lotto di AstraZeneca le cui somministrazioni anche a Cosenza erano state sospese nella giornata di giovedì 11 marzo, è stato riconsegnato il giorno successivo all’ospedale da campo per la prosecuzione delle vaccinazioni al personale della scuola! Non ci pare il caso, tuttavia, di tornare sulla casistica che purtroppo si arricchisce ogni giorno di nuove e poco edificanti notizie su inadempienze per non dire su comportamenti assai vicini all’illegalità: ci penserà, auspichiamo, una indagine approfondita e tempestiva dell’Autorità Giudiziaria. Ma, per chiudere, non si possiamo non ricordare le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio che, in visita ad un grande hub vaccinale di Roma, ha chiesto a tutti «di aspettare il proprio turno», come ha fatto il Presidente Mattarella, cosa che dovrebbe contraddistinguere una comunità solidale e, aggiungiamo, il rispetto delle leggi e delle norme anzitutto da parte di quanti dovrebbero applicarle.
