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“All Black”: rifiuti smaltiti illegalmente, arrestato anche 76enne di Cosenza

Operazione All Black1

TARANTO – Tredici ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio, è in corso di esecuzione in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. L’operazione “All black” dei carabinieri del Noe con i finanzieri del comando provinciale di Taranto, è coordinata dalla Dda di Lecce. Sono in corso anche sequestri per diverse centinaia di migliaia di euro.

L’operazione ha interessato l’asse Torino-Puglia, ed è divisa in diversi filoni che partono dal Piemonte, arrivano a Taranto ma anche in provincia di Lecce. Qui, in particolare, i carabinieri hanno scoperto che ingenti quantità di rifiuti, per lo più scarti di lavorazioni aziendali, venivano stoccati all’interno di grosse cave e bruciati soprattutto di notte, producendo odori nauseabondi e fumi, spesso segnalati da semplici e associazioni.

Le indagini sono partite da un sequestro nel Torinese ed è stato accertato come l’organizzazione, fra novembre 2018 e novembre 2019, aveva messo in piedi un sistema di smaltimento di rifiuti anche pericolosi prodotti nel Centro Italia che, per un blocco dell’import-export verso la Cina, erano dirottatati verso il Mezzogiorno in modo che l’immondizia perché venisse bruciata o tombata nelle campagne.

La scelta del sud Italia, secondo gli inquirenti, è stata dettata sia dai legami che i capi di questa associazione per delinquere avrebbero avuto con camorra e ‘ndrangheta, sia da una logistica favorevole, cioè la non eccessiva distanza da percorrere con i tir per smaltire il carico, che garantiva minori probabilità di controlli su strada. Sotto la lente, anche le cave di Surbo, nel Salento, di Crispiano e San Giorgio, nel Tarantino. Sono stati sequestrati due automezzi e beni per un valore equivalente di 200 mila euro

In totale sono 44 le persone indagate. Tredici le persone arrestate (dieci in carcere e tre ai domiciliari) in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale salentino su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Indagata anche una società campana come persona giuridica.

I destinatari della misura cautelare in carcere:
– Roberto Scarcia, 66 anni, di Taranto;
– Luca Dicorrado, 32 anni, di Taranto;
– Davide D’Andria, 40 anni, di Taranto;
– Francesco Sperti, 56 anni di Manduria;
– Claudio Lodeserto, 65 anni di Lecce;
– Oronzo Marseglia, di 57 anni anni di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi;
– Palmiro Mazzotta, 74 anni di Surbo, originario di Carmiano;
– Luca Grassi, 48 anni di Lecce;
Salvatore Coscarella, 76 anni di Cosenza;
– Nestore Coseglia, 55 anni di Marano di Napoli.

Arresti domiciliari sono finiti:
– Franco Giovinazzo, 31 anni di Siderno, in provincia di Reggio Calabria;
– Antonio Limuli 51 anni di Palermo;
– Biagio Campiglia, 42 anni di San Pietro al Tanagro, provincia di Salerno.

 

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