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Cariati, sbarco di migranti: scafisti hanno tentato di scappare in taxi

carabinieri e polizia cs

COSENZA – Due persone di nazionalità russa sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: si tratta di D.A. 36 anni e V.V. di anni 47. In particolare da quanto ricostruito dagli inquirenti, i due sarebbero stati gli skipper della barca a vela di circa quindici metri che nella mattinata di ieri è spiaggiata sulle coste cariatesi e dalla quale sono sbarcati oltre cinquanta cittadini iracheni ed iraniani, verosimilmente di etnia curda, tra cui anche una donna con il proprio figlio di appena cinque anni. Lo sbarco avvenuto intorno alle ore 08 è stato notato da alcuni cittadini che in quel momento si trovavano vicino all’area portuale e che immediatamente hanno dato l’allarme. Da subito i carabinieri si sono prodigati per evitare che i migranti si disperdessero tra le vie del paese e, grazie all’immediato supporto degli agenti del Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano, unitamente ai soccorritori del 118 e personale del Comune di Cariati, sono state prestate le prime necessarie cure del caso.

Alcuni cittadini che avevano assistito allo sbarco hanno immediatamente fornito alle forze dell’ordine alcuni elementi utili ad identificare gli scafisti, per cui immediatamente sono state diramate le ricerche. Dagli elementi raccolti, supportati dalle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, è stato possibile individuare due cittadini russi che nel frattempo avevano fatto perdere le loro tracce ed avevano cercato di contattare un servizio taxi per allontanarsi dalla Calabria. Dopo serrate ricerche sono stati rintracciati lungo una via centrale di Cariati e sottoposti al fermo di indiziato di delitto, e su disposizione della competente autorità giudiziaria, al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Castrovillari. Il risultato operativo è stato raggiunto grazie alla tempestività e dalle capacità investigative di tutti gli uomini delle forze dell’ordine, nonché grazie alla collaborazione della cittadinanza che, anche in questo caso, è stata certamente preziosa.

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