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Cosenza: violenza sulle donne, “venite e fidatevi di noi”

panchina rossa questura cosenza 01

COSENZA – “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Sono ancora tante, troppe, le donne che subiscono violenza dai propri partner e per non dimenticare le vittime, ma soprattutto incoraggiare le donne a denunciare è stata inaugurata la panchina rossa della Polizia di Stato, dinanzi la Questura di Cosenza, a supporto della campagna contro la violenza sulle donne.

Il questore, Giovanna Petrocca ha sottolineato come “questa panchina non è in ricordo di una vittima in particolare, piuttosto sta a significare che qui, in Questura, c’è personale specializzato che può aiutare le donne in difficoltà”. Presenti all’inaugurazione il prefetto di Cosenza Cinzia Guercio, i rappresentanti delle istituzioni civili e militari, tra cui il procuratore capo della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo e il presidente della Provincia Franco Iacucci, la legale della Fondazione Lanzino Ornella Nucci e le associate del centro antiviolenza La Ginestra che opera sul Tirreno cosentino.

Sulla panchina rossa campeggia la dicitura “chi ti fa del male non ti ama”. “È un messaggio di speranza per tutte quelle donne che vivono situazioni particolare nell’ambito familiare, perché a loro vogliamo ricordare che ci sono gli uomini e le donne delle forze dell’ordine e appartenenti all’autorità giudiziaria sempre attenti e operativi per far fronte alle richieste di aiuto” ha spiegato Marisa Manzini procuratore aggiunto della Procura di Cosenza, responsabile del gruppo di lavoro che in particolar modo si occupa dei reati di genere.

Ricordiamo che è attivo il numero 1522, è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Inoltre, è sempre disponibile Youpol, l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.

Foto/Video di Francesco Greco
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