LAMEZIA TERME (CZ) – È un Roberto Occhiuto a tutto campo quello che prende la parola durante la presentazione della sua candidatura nel giorno i cui parlano tutti i big del centrodestra e che snocciola, via via, i temi e i punti programmatici che affronterà nella sua imminente campagna elettorale che culminerà tra poco più di 4 mesi con le elezioni regionali. Si parte subito parlando dei suoi avversari e di un centrosinistra diviso e logorato che non può che agevolare la sua corsa come sottolinea lo stesso parlamentare. Occhiuto apre il suo discorso ringraziando il governatore f.f. Nino Spirlì, “ha guidato la regione in questi tempi difficili, dopo l’evento terribile della morte di Jole Santelli”. Il ticket di centrodestra è stato presentato nel corso di una convention che si è tenuta in un hotel del lametino alla presenza del vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, del leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento video dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. Saluti anche dai leader di Noi per l’Italia, Maurizio Lupi, e di Coraggio Italia Giovanni Toti. La manifestazione molto affollata, malgrado le restrizioni per la pandemia, si è aperta con il ricordo di Jole Santelli da parte di Licia Ronzulli, vicecapogruppo azzurra al Senato, che ha invitato a osservare un minuto di silenzio conclusosi con un lungo applauso dei presenti.
Con centrosinistra diviso strada in discesa
“Non sarei onesto a dire che penso che sia una strada in salita per il centrodestra, a causa delle divisioni del centrosinistra sarà abbastanza semplice vincere. La vittoria vera però la conseguiremo quando dimostreremo ai calabresi e alla comunità nazionale che sapremo governare questa regione, che abbiamo le idee per farlo e la forza e la determinazione per superare ogni ostacolo”.
Non userò il nome della Santelli per la mia campagna
Inevitabile che Occhiuto torni a parlare del suo predecessore (Jole Santelli) e con tutto quello che ne è conseguito a seguito delle sue dichiarazioni di qualche giorno che indispettirono le sorelle di Jole (“non usi il suo nome) “ha rappresentato una straordinaria stagione – ha detto Occhiuto -, non ho intenzione di utilizzarla come vessillo per questa campagna elettorale. La sua memoria appartiene non solo a una classe politica ma a tutti i calabresi e così sarà negli anni”.
La Calabria è una regione governabile
“È una sfida che faccio con grande entusiasmo. Nelle settimane scorse molti amici e colleghi sono venuti a dirmi ma chi te lo fa fare, sei capogruppo, alcuni tuoi predecessori sono diventati ministri, come Brunetta e Gelmini, scegli di stare alla Camera invece di andare in una Regione ingovernabile. Ho risposto di no, la Calabria è una Regione governabile e governare la propria regione, per uno che è nato qui e appartenere a questa terra, è la cosa più bella che possa succedere”. Ciascuno porta in politica quello che è. I mesi di questa legislatura sono stati straordinari e hanno dimostrato che la Calabria ha una grande classe dirigente.
La ‘ndrangheta va estirpata in ogni modo
“Credo che questa regione abbia dei problemi gravissimi – evidenzia Occhiuto – cominciando con la ‘ndrangheta che va estirpata on ogni modo ma anche tante risorse che meritano di essere raccontate al Paese dimostrando che c’è una Calabria che l’Italia non si aspetta. Noi non vogliamo i voti della ‘ndrangheta che ci fa schifo. Vogliamo dimostrare in campagna elettorale che c’è una Calabria pulita e onesta con migliaia e migliaia di cittadini che si alzano la mattina per andare a lavorare e non posso essere additati come persone poco oneste”.
Primo atto sarà il debito sanitario
“In caso di elezione a presidente come primo atto chiederò il supporto della Ragioneria di Stato e della guardia di finanza per la ricostruzione del debito della sanità calabrese. Chiederò al governo di restituire la sanità ai calabresi, oppure di indicare un commissario che capisca di sanità. Per troppi anni il settore è stato governato non dai calabresi, ma dal governo nazionale e non sono migliorati i livelli essenziali delle prestazioni, non sono migliorati i conti, forse perché la comunità nazionale, che è vittima di un pregiudizio nei confronti della Calabria, ha ritenuto che a governare la sanità dovevano essere generali dei carabinieri, della guardia di finanza, mai persone competenti. Ai calabresi – prosegue Occhiuto – non interessa se sarà il presidente della Regione o un commissario, ma vogliono persone competenti che ne capiscano di sanità“.
