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Vignaioli Artigiani di Cosenza, piccoli produttori uniti per promuovere il territorio

foto vac 04

COSENZA – Il Magliocco, vitigno principe della viticoltura calabrese, è l’uva più rappresentativa di tutta la provincia cosentina, sia per presenza in vigneto che per rendimento qualitativo. Una risorsa capace di evidenziare le peculiarità del territorio, che ha bisogno di cura e attenzione perché si traduce in supporto dell’intera filiera enogastronomica ed enoturistica. Leitmotiv che unisce dieci produttori di vini artigianali che hanno deciso di costituirsi in una rete di impresa definita  VAC – Vignaioli Artigiani di Cosenza. 

Obiettivo dei Vac è approfondire e sfruttare le potenzialità dei vitigni autoctoni e del Magliocco che ha un colore intenso e un profumo particolare, e dei tannini che dimostrano una grandissima struttura, qualche volte può sembrare aggressivo, ma in realtà nasconde una grande personalità che bisogna comprendere: esattamente come il territorio dell’Alt(r)a Calabria, che unisce quella porzione di regione che si estende dalla Valle del Savuto al Pollino. Il vino della provincia di Cosenza fino a qualche anno fa era un’entità sconosciuta, oggi, invece, si presenta come prodotto importante e di merito, capace di competere sui mercati nazionali ed internazionali e le cantine cosentine sono in grado di offrire etichette molto apprezzate a un mercato che richiede prodotti di altissima qualità. “In un momento in cui il nostro territorio, con il suo Magliocco, sembra essere fuori dai riflettori – ha spiegato Eugenio Muzzillo presidente dei VAC e titolare dell’Azienda Agricola Terre del Gufo – rispetto a quelle che da sempre sono state e continuano ad essere le aspettative di noi produttori calabresi, la nostra primaria esigenza è affrontare l’argomento per riportarlo al centro del dibattito”.

I VAC sembrano quindi avere le idee chiare, così come tali sono gli scopi per cui hanno deciso di unirsi sotto la Rete d’Imprese: promuovere il vino, ma anche dare visibilità alle aziende facenti parte di questa realtà associativa; avviare attività di rilancio del Territorio dell’Alta Calabria per arrivare a costruire un’identità spendibile a livello nazionale ed internazionale; innescare delle sinergie tra piccoli produttori per sfruttare eventuali opportunità commerciali, migliorare la capacità di acquisto ed aumentare la massa critica.  “Si tratta – ha poi aggiunto Muzzillo – di creare delle relazioni sul territorio tra quelle realtà di medio-piccola dimensione, prescindendo delle loro filosofie aziendali e di produzione, che negli anni addietro non hanno mai trovato concretamente spazio nel panorama vitivinicolo calabrese, al fine di riuscire a dare vita a dei vini che siano davvero espressione del Territorio e non meri risultati di scelte politiche. La Calabria, per quanto abbia un’economia ad oggi fortemente a rilento ha, a nostro giudizio, modo di potersi riscattare ed offrire un modello nuovo di sviluppo socioeconomico nel contesto nazionale, specialmente attraverso la valorizzazione delle zone interne e rurali, da sempre, meno conosciute e nobilitate. Il settore vitivinicolo, soprattutto attraverso la presenza di piccole realtà vitivinicole disseminate nel nostro territorio, che capillarizzate come sono sullo stesso, rappresentano dei veri e propri presidi, può essere e deve essere da traino per il comparto economico tutto, sia in senso verticale che trasversale rispetto al ‘mondo vino’. La nostra più grande ambizione, in ultimo, è cercare di fare la differenza tra prodotto artigianale seriale e prodotto industriale”.

AZIENDE ASSOCIATE:

– L’Antico Fienile Belmonte
– Rocca Brettia
– Elisium
– Terre Del Gufo
– Tenute Ferrari
– Manna
– Ciavola Nera
– Cerzaserra
– Azienda Agricola Maradei
– Cervinago

Foto e video Francesco Greco
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