ROMA – “A seguito di alcuni problemi riscontrati sulla patch della consolle del magistrato, il riavvio dei sistemi è stato posticipato fino a nuova comunicazione DGSIA”. Così – in base a quanto comunica l’Anm – gli uffici della Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia (DGSIA) hanno reso noto “che la situazione di stallo, dettata dal blocco dei sistemi informatici avvenuta ormai qualche giorno fa, inopinatamente permane e che addirittura si protrarrà fino a data da destinarsi”. Ciò significa – prosegue l’Anm – “impedire la celebrazione delle udienze civili, l’aggiornamento dei fascicoli telematici, la lettura degli atti di parte e dei documenti esibiti dai difensori e ogni altra attività informatica strettamente connessa all’espletamento delle funzioni giudiziarie civili”.
Anm “stop inaccettabile”
“Si tratta dell’ennesimo disservizio organizzativo che, investendo gli applicativi informatici, il cui utilizzo è ormai indispensabile nel lavoro quotidiano del magistrato, si traduce in uno stop inaccettabile della macchina della giustizia, il cui rilancio – con ambiziosi propositi di riduzione del 40% dei tempi di durata dei processi civili- si vorrebbe, nelle previsioni del PNRR, garantire grazie (anche) ad obiettivi di implementazione della digitalizzazione”, sottolinea l’Anm. “Non comprendiamo dalla lettura dell’ermetica comunicazione ministeriale da cosa sia dipeso il blocco del sistema che costringe magistrati, avvocati e personale amministrativo, loro malgrado, a non poter operare. Sappiamo però che oggi i cittadini vedono deluse le loro aspettative di giustizia e i loro diritti non garantiti ‘fino a data da destinarsi’. Per questo l’ANM chiede che si ripristini al più presto la funzionalità del sistema informatico e che il Ministero sperimenti ogni soluzione possibile per evitare in futuro il ripetersi dei gravi disservizi”. conclude il comunicato dell’Associazione nazionale magistrati.