COSENZA – I 235 nuovi contagi registrati oggi in Calabria, cosa che non accadeva da ben tre mesi mesi, confermano il trend in costante aumento dei nuovi contagi che interessa tutto il Paese a causa della variante Delta, oramai predominante, che sta colpendo tutte le Regioni e le province italiane negli ultimi 45 giorni e che si avvia ad essere quasi esclusiva. Tutte le Regioni sona a rischio moderato anche se l’ISS, nel suo consueto report settimanale, evidenzia che in questa fase “l’impatto della malattia sulle ospedalizzazioni è in crescita ma è limitato“. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio della Cabina di Regia è tornato a ribadire che resta fondamentale “completare il ciclo vaccinale – ha detto – In questa fase di numeri crescenti ma contenuti ed è cruciale il tracciamento dei casi. In Italia negli ultimi 45 giorni il 69,2% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante Delta, che ha superato la alfa, ferma al 17,3% e al 2 agosto il valore ha raggiunto l’85%. Nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni/PPAA. Nel mese di luglio è stato sequenziato il 6,6% dei tamponi positivi per Sars-CoV-2. La percentuale di sequenze ascrivibili alla variante delta, è risultata pari al 2,09% ad aprile, al 7,48% a maggio, al 40,15% a giugno, al 85,66% a luglio (dati al 2 agosto 2021) con un andamento in crescita.
In Calabria incidenza al 45,9 stabile rispetto a 7 giorni fa
L’incidenza dei nuovi contagi in Calabria, nel periodo 30 luglio-05 agosto 2021, è rimasta praticamente invariata a 45,9) negli ultimi 7 giorni, con un aumento costante però dei nuovi contagi. Il dato resta sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, ma dopo quattro settimane consecutive di crescita per la prima volta si assiste ad una stabilizzazione. È stata rilevata un allerta relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali ma non ci sono molteplici allerte di resilienza che potrebbero far scattare un peggioramento della condizione di rischio. I casi totali negli ultimi 7 giorni sono stati 669 con 8 focolai individuati. Si ferma al 91.2% il tracciamento dei nuovi casi con una regolare indagine epidemiologica e la ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
RT schizza a 1.54, sugli ospedali allerta per settembre
L’indice RT sale di molto sopra quota 1 attestandosi a 1.54 (range 1.3-1.78), in compatibile sempre con uno scenario di tipo tre e con la regione che resta classificata a rischio moderato. A fronte di un amento di contagi e incidenza, l’impatto sui servizi sanitari resta limitato anche se in crescita. Ad oggi in Calabria in area medica il tasso di occupazione dei posti letto è salito al 9% (il secondo valore più alto di tutta Italia dopo la Sicilia) mentre nelle terapie intensive il dato è stabile al 3%. In base alle proiezioni basate sull’ Rt «ricovero», il nuovo parametro che sarà utilizzato per decretare il passaggio in una fascia di colore diverso e stimato su posti letto attivi ed attivabili, nel nuovo monitoraggio dell’ISS la Calabria entro primi giorni di settembre rischierebbe di superare le soglie di occupazione dei posti letto con una proiezione di ricoveri che varia dal 5 al 50%
in più sia per i reparti covid che per le terapie intensive. Il modello non tiene conto né del progredire della vaccinazione, né del cambiamento comportamentale della popolazione che possono fare abbassare l’Rt ospedaliero. In particolare, cambiamenti comportamentali transitori (ad eempio feste e assembramenti europei) possono aver avuto un ruolo nell’aumento della trasmissibilità osservato fino ad oggi e la cui entità non può essere spiegata solo dalla maggiore trasmissibilità della variante delta.
Curva cresce ma più lentamente, più colpiti 10-29 anni
“La curva in Italia sta crescendo, c’è un segnale di lenta ripresa del numero di nuovi casi: c’è una crescita in molte regioni, anche se la crescita è più limitata rispetto alle settimane precedenti, e sempre la fascia 10-20 è quella più colpita e sono quasi 5mila i comuni con almeno un caso” ha detto ancora il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro che sui dati dei vaccini evidenzia che “ancora il 16-17% delle persone oltre i 60 anni non ha effettuato neppure la prima dose di vaccino. Meglio invece tra i giovani – che aderiscono massicciamente alla campagna vaccinale – e per i giovani adulti. Tra 20-29 anni, infatti, si sono vaccinati il 64% e tra i 30-39 al 60%.
