CATANZARO – Emergono i primi attriti tra i sindacati e il neo governo calabrese dopo che Cgil ed Uil hanno annunciato lo sciopero generale il prossimo 16 dicembre contro la manovra varata dal Governo Draghi. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo qualche giorno fa a “Tg2Post”, su Rai2, ha detto: “i sindacati avevano dimostrato grande disponibilità e responsabilità in questo anno e mezzo di pandemia. Ricordo, ad esempio, durante il primo lockdown un accordo importante con le organizzazioni datoriali”.
Il governatore della Calabria incalza specificando che “evidentemente Cgil e Uil hanno dimenticato quello che il Paese ha subito in questo anno e mezzo. E lo hanno dimenticato oggi, che grazie al governo Draghi abbiamo un Pil che cresce del 6%. La legge di bilancio è una manovra espansiva. Questo è un passo indietro del sindacato. Io credo però che il governo andrà avanti, e la maggior parte delle forze politiche che sostengono l’esecutivo ha preso giustamente le distanze dal sindacato”, conclude Occhiuto”.
Bombardieri, Occhiuto rispetti di più scelte sindacati
Il nuovo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, “dovrebbe avere più rispetto delle scelte confederali. Non credo che sia lui a dover dare giudizi sulle scelte che fanno le organizzazioni sindacali”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, rispondendo a una domanda sulle prime mosse del nuovo governo regionale calabrese. Il governatore, a parere di Bombardieri, calabrese di Marina di Gioiosa Ionica, “magari si dovrebbe preoccupare un po’ di più di far ripartire questa regione”. Occhiuto, esponente di FI, aveva criticato la decisione di proclamare lo sciopero generale.
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“Governo dia risposte sui licenziamenti”
“E’ uno dei temi che abbiamo posto con molta determinazione al Governo: assistiamo a licenziamenti fatti con sms, sulla piattaforma Zoom. Abbiamo chiesto al Governo una discussione più approfondita sul tema delle delocalizzazioni, ma il decreto non viene fuori”, ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. “Sono questi – ha aggiunto – i punti sui quali chiediamo al Governo di dare risposte, non solo a noi e non tanto a noi, ma alle tante persone che rischiano di essere senza lavoro da domani”.
Manovra: Bombardieri, “Rispetto la Cisl, pretendo altrettanto”
“Io ho molto rispetto per le decisioni delle altre organizzazioni sindacali confederali. In questo paese non c’è un sindacato unico, ci sono tre grandi centrali sindacali che hanno storie diverse, tradizioni diverse. Ho sempre molto rispetto delle scelte degli altri e ne pretendo altrettanto”. E’ la risposta data dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a chi gli ha chiesto un commento sulla mancata adesione della Cisl allo sciopero indetto con la Cgil contro la manovra economica.
“Serve riforma che combatta 110 mld evasione”
“Serve una riforma fiscale che sia in grado di combattere 110 miliardi di evasione di cui non si parla più; di effettuare una redistribuzione partendo dalle categorie che oggi stanno in grande difficoltà; occorre un’attenzione sul tema del Welfare, ai giovani, alle donne, a chi ha lavorato per 41 anni di fila e vuole andare in pensione”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rispondendo a una domanda sui temi della mobilitazione generale indetta dal suo sindacato insieme con la Cgil contro la manovra economica. “Questi sono i temi principali – ha spiegato Bombardieri, che si trova in Calabria per una iniziativa unitaria con la Cgil – ma c’è una piattaforma unitaria sulla quale tutti ci siamo impegnati”.
“Bisogna costruire un Paese diverso”
“Chiediamo un Paese diverso. Chiediamo un Paese che sia in grado di interrogarsi sul fatto che ci sono tanti disagi e tante disuguaglianze, c’è una narrativa che tende a dire che va tutto bene”. Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario geneale della Uil, incontrando i giornalisti a Lamezia Terme (Cz) dove partecipa a una manifestazione organizzata da Cgil e Uil Calabria sulla manovra economica del Governo contro la quale le due centrali sindacali hanno proclamato lo sciopero generale.
“Siamo in Calabria, siamo nel Mezzogiorno – ha aggiunto – basta parlare con i tanti giovani, i tanti disoccupati, i tanti anziani che non hanno servizi. Vorremmo partire da qua per spiegare al Governo e alla politica che c’è l’esigenza di costruire un Paese diverso”.
