COSENZA – La quarta ondata del covid continua a stringere d’assedio la Calabria dove si registrano numeri alti soprattutto nelle province di Reggio Calabria e Cosenza, che restano le più colpite. Nella nostra Regione si viaggia ad una media di 500 contagi al giorno ma il problema, ancora una volta, non è tanto l’elevato numero dei contagi e dell’incidenza (oramai oltre i 180 casi ogni 100mila abitanti), ma la pressione sulla rete ospedaliera. Il numero dei ricoveri continua a crescere e in area medica c’è il dato più alto d’Italia, come emerso dal monitoraggio quotidiano dell’Agenza Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas): nei reparti di malattie infettive si è infatti raggiunto il 23% dei posti letto occupati contro un a media nazionale del 13%, mentre le terapie intensive restano poco sotto il 15%. Ma anche qui negli ultimi giorni è cresciuto il numero di persone ricoverate. All’ospedale dell’Annunziata di Cosenza la situazione è tornata critica: sono occupati 13 postazioni di terapia intensiva su 19 e oggi tutti i 35 posti letto dell’area medica, tanto che alcuni pazienti positivi in attesa di ricovero sono stati trasferiti a Cetraro. Otto pazienti su 10 non sono vaccinati, tra loro c’è anche una madre settantenne e il figlio di 45 anni. Nella provincia di Cosenza ad oggi ci sono oltre 3mila persone positive al covid e si sono superate le 700 vittime.
Calabria verso la zona arancione a inizio anno
Numeri in costante peggioramento che rischiano di far finire la Calabria in zona arancione insieme a Veneto e Liguria. Non da lunedì, ma probabilmente tra una decina di giorni (nella prima settimana di gennaio) se i dati non mostreranno un miglioramento e una netta inversione di tendenza. Il passaggio dalla zona gialla a quella arancione avviene quando l’incidenza varia tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, il tasso delle terapie intensive supera il 20% mentre quello che riguarda i ricoveri in area medica supera il 30%. “Nessuna zona arancione. Al momento, non sono previste ma valuteremo di settimana in settimana. Escludo invece possibili lockdown, questo lo possiamo scongiurare” ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, parlando delle decisioni che emergeranno nella cabina di regia dove, sottolinea, “credo che entreranno in vigore da dopo Natale“. Secondo il sottosegretario, inoltre, “allo stadio bisogna indossare la mascherina, o le regole si rispettano oppure si arriva a scelte drastiche. Nel caso ci fossero tifosi senza mascherina secondo me bisognerebbe giocare la partita successiva a porte chiuse, perchè allo stadio oggi è obbligatorio indossarla”.
Domani le nuove misure ma nessun lockdown
L’arrivo di Omicron ha aperto una nuova fase della pandemia e il governo domani deciderà le misure sulla base dei dati, a cominciare dell’uso obbligatorio di mascherine all’aperto e di quelle FFp2 che dovranno essere indossate nei luoghi con maggior affollamento e (forse) sui mezzi di trasporto. Varierà la durata del Super Green Pass che sarà ridotto a sei mesi mentre potrebbe essere introdotto il tampone anche per i vaccinati che vorranno partecipare a grandi eventi pubblici come concerti, stadi e discoteche, come ha lasciato intendere il Premier Draghi durante la conferenza stampa di fine anno “si valuterà l’utilizzo della mascherina all’aperto e non è esclusa in alcuni casi l’ipotesi tampone ai vaccinati. I vaccini – ha affermato il premier – restano lo strumento di difesa migliore dal virus e la terza dose è la priorità. Domani anche la nuova durata del Green pass, perché si è scoperto che la seconda dose declina più rapidamente di quanto si pensasse all’inizio. Per ora non si parla di lockdown per i non vaccinati, ma ogni risposta è sul tavolo, chiarisce il premier. E per la scuola le vacanze natalizie non saranno allungate. L’obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso”, ha detto infine Draghi, ricordando che è stato già esteso ad alcune categorie. “Valuteremo se estenderlo ad altre, non so se sarà discusso domani nella cabina della regia, ma specie se i dati continueranno a peggiorare, sarà in discussione in tempi brevissimi”.
