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Numeri da zona arancione per la Calabria. Intensive salgono al 16,6%, reparti al 26%

Calabria arancione 3

COSENZA – L’impennata di ricoveri da Covid 19 in Calabria (25 nei reparti di area medica solo ieri, 19 dei quali nel reggino) spingono sempre più la Calabria verso la zona arancione nei primi giorni di gennaio. Il passaggio dalla zona gialla a quella arancione avviene quando l’incidenza varia tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, il tasso delle terapie intensive supera il 20% mentre quello che riguarda i ricoveri in area medica supera il 30%. I dati contenuti nella bozza del nuovo monitoraggio dell’ISS  ci dicono che la Calabria ha il più alto tasso di occupazione di posti letto sia in area medica (25,9%) che in terapia intensiva (16,6%). Ad oggi negli ospedali Calabresi ci sono 256 persone ricoverate mentre 28 si trovano in terapia intensiva. Una situazione che continua a peggiorare giorno dopo giorno, con ingressi costanti nei nosocomi calabresi dove 8 pazienti su 10 non sono vaccinati (mentre il restante 20% che finisce in rianimazione ha due o più patologie pregresse) come ha dichiarato alla nostra redazione Pino Pasqua, primario del reparto di rianimazione dell’Annunziata. Pasqua ha rimarcato che l’unica arma che abbiamo contro la forma più grave della malattia è proprio il vaccino.

Intanto, mentre il Governo è corso ai riparti con il decreto festività, l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 351 per 100.000 abitanti (17-23 dicembre) contro 241 per 100.000 abitanti (10-16 dicembre). Così il monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall’Istituto superiore di sanità. Tutte le Regioni e Province Autonome oltre la soglia di incidenza di 50 casi Covid per 100mila abitanti, secondo il rilevamento ministero della Salute-Protezione Civile del 23 dicembre sugli indicatori. Il dato più alto in Veneto e in crescita a 590,5 (era 498,9 il 16 dicembre e 365,5 nel periodo 3-9 dicembre).

Sono dodici le regioni e PA (9 dello scorso rilevamento) sopra soglia critica del 10% per occupazione in terapia intensiva. Sono Calabria (16,6%), E-R (12,4%), FVG (14,9%), Lazio (10,3%), Liguria (14,2%), Lombardia (10,6%), Marche (18,7%), Pa Bolzano (21,0%), PA Trento (24,4%), Piemonte (10,7%), Toscana (11,6%), Veneto (15,9%). Nove (8 in precedenza) oltre sogli del 15% per occupazione dei reparti di area medica: Calabria (a 25,9%), FVG (22%), Liguria (24,8%), Marche (19,5%), PA Bolzano (16,4%), PA Trento (19,1%), Sicilia (15,5%), Valle d’Aosta (22,2%), Veneto (18,2%).  In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (62.669 contro 42.675 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (27% contro il 31% della scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro il 43%), aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% contro il 26%).

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