COSENZA – Come ti faccio il pacco. Pare che il sistema truffaldino messo in atto dalla Sogefil, ai danni delle amministrazioni comunali, funzionasse.
La conferma viene anche dalle carte della Procura della Repubblica di Cosenza che contesta alla società di aver raggirato amministrazioni comunali per un importo a diversi zeri. La lista dei Comuni “bidonati” è lunga: da Morano a Casole Bruzio, passando per Cariati, Amantea, Zumpano, San Lucido, Falconara Albanese, Grimaldi, Lago, Pietrapaola, Belvedere, Paola, Malito, Carolei. A questi, già nelle prossime ore se ne potrebbero aggiungere altri, proprio come hanno fatto le municipalità di Castrolibero, Marano Marchesato e Marano Principato che, attraverso l’avvocato Gianpiero Calabrese, hanno avanzato una diffida alla Sogefil di 419mila e passa euro. Più il calcolo degli interessi. Nei guai sono finiti Mario Lo Po, Maria Grazia Lo Po e altre figure, esterne alla Sogefil che, però, secondo la Procura hanno avuto un ruolo, e non certo marginale, nell piano del raggiro. Insomma le tre muncipalità su indicate, un tempo “gemellate” nell’allenanza “Pandosia” vantano un credito nei confronti della Sogefil pari a 500 e passa mila euro. In un primo momento, i tre Comuni, attaverso l’azione legale dell’avvocato Gianpiero Calabrese, erano riusciti a vedersi riconoscere dalla Sogefil l’ok per la liquidazione tottale dlla cifra in 24 reti mensili, dell’importo di 20,950 cadauno. Ma dopo aver incassato le prime quattro rate, corrispondenti a circa 83800 euro, i tre ex comuni consorziati nel “Pandosia” non hanno visto piùà entrare nelle loro casse nemmeno un centesimo. Da qui l’idea di rivolgersi al legale. E da qui l’intenzione della procura cittadina di aprire un’inchiesta. Il capo dei pm Dario Granieri e il suo procuratore aggiunto Domenico Airoma, sono convinti che le sorprese saranno tante.
