COSENZA – In carrozza. Non ci riferiamo al “fischio” del capotreno per annunciare la partenza di un convoglio, è l’invito che lancia quotidianamente Attilio, professione
“cocchiere”, ai passanti, invitandoli a sedersi sulla storica “monovolume” Topolina. Attilio, dal lunedì alla domenica, staziona tra la salita dell’Autostazione, la stazione dei treni di Vaglio Lise, la zona di piazza Matteotti. Per salire bastano un paio d’euro. Il giro della città è assicurato, il divertimento pure. Quello che affascina di più è il rapporto tra Attilio e la sua Topolina. Una rapporto che dura da anni. «Topolina – dice Attilio, accarezzando la sua cavalla – è tutto per me. E’ una di famiglia. Con lei ci parlo, mi ci confido, ma quello che mi affascina di più e mi emozionio, ogni giorno, è la sua capacità non solo di ascoltare, ma di assorbire le mie energie, quelle negative ovviamente». Mentre parliamo, Attilio chiede a Topolina di salutarci. Restiamo meravigliati. Abbassa la testa e piega una zampa, quasi in segno di inchino. «Le manca la parola». Attilio, come detto, fa il cocchiere, e lo fa da sessant’anni. «I cavalli sono il mio amore, la mia droga, la mia passione. Topolina è l’ultima scoperta. Prima di lei, ci sono state Aria, Nuvola, Rocco, Fiamma, Annibale e tanti altri. Li amo e li ho amati tutti allo stesso modo. Io – prosegue Attilio – sono figlio della guerra, ai tempi della mia adolescenza, tante occasioni di svago non c’erano. Non avevo i soldatini, non avevo il ratrello, nè la paletta e il secchiello. Però avevo i cavalli. Sono cresciuto con loro e sono stati loro che m’hanno insegnato non solo a vivere, ma soprattutto a crescere. Ecco perchè ho scelto loro come miei compagni di lavoro e di avventura. Per me fare il cocchiere non è un lavoro, è una passione e anche se salgono due, tre, cinque, o nessun cliente, io e Topolina siamo lo stesso contenti. Almeno ci siamo divertiti. Ed è questo quello che conta».