La ‘santa’ d’Oltralpe sarebbe identica a quella di terra calabra. Stessi meccanismi, stessi rituali di affiliazione.
REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con la polizia tedesca, hanno eseguito nella notte dieci ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone indagate per associazione di tipo mafioso e concorso in associazione di tipo mafioso. I reati contestati agli arrestati, che avrebbero “esportato” il modello ‘ndranghetistico in Germania, sono aggravati dalla transnazionalità, in quanto commessi in Italia e Germania da un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato. L’operazione, chiamata “Rheinbrücke”, rappresenta la naturale prosecuzione dell’operazione “Helvetia” che aveva fatto luce sulla presenza di alcuni esponenti della ‘ndrangheta in Svizzera.
Ha trovato così sostanziale conferma l’esportazione del modello ‘ndranghetistico in Svizzera e Germania, dove, secondo quanto è emerso dall’inchiesta, l’organizzazione criminale è stata “clonata” realizzando strutture analoghe a quelle tradizionalmente tipiche del territorio calabrese e con evidenti stretti legami di dipendenza con l’organismo di vertice in Calabria. I dettagli dell’operazione verranno resi noti durante una conferenza stampa, cui parteciperà il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, ed il Procuratore aggiunto, Nicola Gratteri, che si terrà alle 10 nella sede del Comando provinciale carabinieri.
I nomi degli arrestati:
Raffaele Nesci, di 46 anni;
Antonio Critelli (69);
Domenico Nesci, detto “Mimmo”, (47);
Domenico Nesci, detto “Micuzzo” (54);
Achille Primerano (68);
Raffaele Giacomini, detto “Luzzo”, (57);
Salvatore Cirillo (40);
Vittorio Ienco (62);
Raffaele Primerano (44);
Maria Giovanna Nesci (73).
