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Blitz a Rende, spaccio di hashish. La droga veniva chiamata “motorino o bisarca”

operazione hashish rende cc 01

RENDE – Dieci misure cautelari sono state eseguite nei confronti di altrettanti soggetti, tutti italiani, di età compresa tra i 30 e 60 anni. L’indagine di questa mattina è stata condotta dai carabinieri di Rende, con il contributo dei colleghi della Stazione di Bisignano e nell’arco di pochi mesi è stato possibile ricostruire la rete e gli intrecci di un gruppo di soggetti operanti nel florido settore del commercio di droga prevalentemente hashis e di disarticolare i canali di approvvigionamento e smercio.

L’attività ha avuto inizio a giugno 2021

Le indagini sono partite da alcune informazioni acquisite in merito a dei tentativi di furto da realizzare nel territorio di Bisignano da parte di un gruppo composto da persone dell’hinterland cosentino ed anche di fuori regione. Il monitoraggio sui contatti delle persone ritenute appartenenti al gruppo criminale ha poi permesso di individuare una rete di spaccio, e l’attività investigativa è stata utile a ricostruire la catena dell’approvvigionamento della droga. Sono state infatti individuate diverse piazze di spaccio attive sia a Cosenza che a Rende e a Bisignano.

Sono stati ricostruiti e cristallizzati numerosi episodi di cessione o di illecita detenzione, e documentate le attività di “broker” dediti al procacciamento dell’hashish. Da qui sono emerse le propaggini extraterritoriali delle attività di procacciamento dello stupefacente, dal momento che i maggiori indagati hanno anche intrattenuto rapporti con esponenti malavitosi della Campania, in particolare Ercolano, e di Genova.

Nel corso delle investigazioni, caratterizzate da intercettazioni e da contestuali attività di osservazione, 3 persone sono state tratte in arresto in flagranza di reato, una è stata denunciata e sono stati sequestrati oltre 5,2 chilogrammi di hashish per un valore di circa 20mila euro. Inoltre, l’attività svolta ha consentito di appurare un ulteriore acquisto, da parte degli indagati del capoluogo bruzio, di un ingente quantitativo di hashish da immettere nel mercato, per un valore di circa 40mila euro.

Il linguaggio in codice usato

Tra di loro gli indagati comunicavano con un linguaggio in codice legato al commercio di veicoli (macchina, motorino, bisarca etc.) e per quantificare e qualificare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente venivano utilizzati i termini quali “macchina, bisarca”, mentre per quantitativi di inferiori entità veniva utilizzato il termine “motorino”.

Gli episodi di estorsione

Nel corso delle indagini sono stati acquisiti importanti elementi di prova anche in ordine ad estorsioni commesse da alcuni degli indagati per il recupero dei crediti derivanti dalla vendita di droga nei confronti di un altro indagato. In una circostanza il creditore, per attuare le proprie minacce e recuperare il credito era entrato nell’abitazione del debitore devastando i suppellettili. Sono 17 le ipotesi di reato a carico dei 10 indagati, 5 dei quali finiti in carcere, due ai domiciliari e altri tre, sono irreperibili.

In carcere sono finiti:
1. F.G., 47 anni;
2. L.G., 55 anni;
3. M.V., 66 anni;
4. M.G., 38 anni;
5. A.A., 48 anni

Agli arresti domiciliari:
6. C.P., 51 anni;
7. A.V., 56 anni;

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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