COSENZA – “A mio avviso uno dei principali problemi di Cosenza è la malcelata frattura che esiste tra la città, intesa come comunità, e la politica”. E’ questa la denuncia che lancia Alessandra Bresciani consigliera comunale.
“In questi anni tale frattura si è aggravata – continua la consigliera – è percepibile l’assenza ingiustificata della “classa dirigente” o della “borghesia illuminata” che, oggi, in questa città si limita a voler sopravvivere, spronando chi ha capacità economiche o ancor più talento ad abbandonare la comunità. E’ evidente lo spopolamento della città di Cosenza sotto il profilo statistico, ma ancor più grave è la perdita del suo tessuto economico-produttivo, culturale. Non si evidenziano fermenti culturali . Ci si limita solo ad un critica da salotto”.
“Forse è giunto il momento in cui la ‘Politica’ deve chiedere aiuto”
“Un’occasione ritengo possa essere la valorizzazione del grande patrimonio culturale di Cosenza – continua Bresciani – che certamente non può non riguardare l’unico teatro di tradizione della Calabria l’Alfonso Rendano. E’ stato per molto tempo “abbandonato” alla sola iniziativa privata, dimenticando l’indotto che la sua salvaguardia nel pubblico assicura. Indotto innanzitutto di natura sociale stante la capacità di proporre spettacoli di ogni genere nel cuore del Centro Storico, generando così benessere collettivo. A ciò si aggiunga l’opportunità di lavoro che il teatro offre alle imprese del territorio e la possibilità di valorizzare i giovani artisti. Insieme al circolo “Giuseppe Saragat” e “Gaspare Conforti” – racconta la consigliera – abbiamo fatto partecipe il nostro sindaco, Franz Caruso, di questa esigenza, della necessità di un progetto di grande rilancio senza dimenticare le gravi difficoltà economiche del Comune, esigenza che potrebbe essere soddisfatta mediante la costituzione di una fondazione di partecipazione che richiami l’assegnazione delle risorse del FUS, Fondo unico per lo spettacolo, per il triennio 2022/2024 secondo il DM del 25/10/2021 n.377, ed il coinvolgimento dell’imprenditoria locale al fianco di enti ed Istituzioni (e penso alla Fondazione Carime), aprendo altresì alla possibilità di soci fondatori e sostenitori di progetti per lo sviluppo di iniziative future che abbiano il coraggio di andare oltre il proprio salotto. In altri termini – conclude Alessandra Bresciani – una proposta relativa ad un settore -quello della cultura-, nel quale Cosenza, storicamente, ha rappresentato un punto di riferimento per l’intera Calabria”.
