COSENZA – “E’ stato un lavoro complesso, grazie davvero a tutti e soprattutto agli italiani“. Così il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo saluta nell’ultimo giorno del suo incarico che termina con la fine dello stato d’emergenza. “Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi ed il ministro della Difesa Lorenzo Guerini per la fiducia che hanno riposto in me” aggiunge sottolineando che “al capo di Stato Maggiore della Difesa, ai capi di Stato Maggiore delle forze armate ed ai comandanti generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza” va “la mia gratitudine più profonda, per aver messo a disposizione della struttura donne e uomini con le competenze necessarie a portare avanti i tanti e diversificati compiti, di cui la campagna vaccinale è stato l’aspetto certamente più importante ma non l’unico”. Il ringraziamento del generale va anche al presidente della Corte dei Conti e all’Avvocato generale dello Stato “per il preziosissimo supporto fornito”.
“E’ stato un lavoro complesso – ribadisce Figliuolo – condotto in virtù dello sforzo di tutto il personale impegnato nella Struttura a cui va la mia gratitudine più profonda, e condotto in piena armonia con i presidenti delle Regioni e Province, con i quali le interlocuzioni sono state incessanti”. Infine, conclude, “un pensiero particolarmente riconoscente va alla Protezione Civile e al Ministero della Salute, con i rappresentanti dei quali abbiamo trovato da subito interlocutori irrinunciabili, all’interno di una sinergia di altissimo valore istituzionale”. “Grazie davvero a tutti” conclude, “agli operatori sanitari, al mondo del volontariato e soprattutto agli Italiani, perché ho sempre sentito forte il loro sostegno all’azione della struttura commissariale”.
Cosa cambia da domani
Da domani, dunque, dopo oltre due anni termina lo stato di emergenza proclamato dal governo Conte il 31 gennaio 2020, e più volte prorogato. l’Italia si avvia verso un graduale ritorno alla normalità, anche se l’andamento dei contagi non permette di considerare la pandemia come un problema archiviato.
Via le fasce di colori
Da venerdì inizieranno quindi a venir meno una serie di obblighi legati al Green pass e all’uso delle mascherine. Cambieranno anche le disposizioni su isolamento e quarantena, come ha precisato ieri una circolare del ministero della Salute pubblicata in serata. Parallelamente sparirà il sistema dei colori delle Regioni, e decadranno il Comitato tecnico scientifico e la struttura del Commissario straordinario Francesco Figliuolo: al suo posto, un’unità per il completamento della campagna vaccinale e l’adozione di altre misure anti-virus, guidata dal maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni.
Stop al green pass in negozi e uffici
L’ultimo decreto Covid varato dall’esecutivo stabilisce che dal 1° aprile il certificato verde non servirà più per entrare in negozi, uffici pubblici, banche e poste, alberghi e b&b, per andare dal parrucchiere e dal tabaccaio, per praticare sport outdoor né per sedersi ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti. L’obbligo di pass decade anche su bus e metro, dove però si dovrà continuare a indossare la mascherina Ffp2. Su aerei, navi, traghetti e treni non regionali, invece, fino al 30 aprile servirà il pass base.
Fino al 30 aprile in eventi, cinema, palestre e ristoranti al chiuso
Il Green pass base sarà necessario fino al 30 aprile per consumare al banco e nelle sale interne ma anche per assistere a eventi e gare all’aperto. Sempre fino al 30 aprile resterà l’obbligo di Green pass rafforzato – quello ottenibile solo con il vaccino o la guarigione dal Covid – per prendere parte a banchetti di nozze e feste di compleanno, così come per andare in cinema, teatri, piscine, palestre, centri benessere e discoteche (dove torna la capienza al 100%), partecipare a convegni e congressi, assistere a concerti ed eventi sportivi al chiuso.
Mascherine al chiuso: via dal 1 maggio
Sul fronte mascherine, dal 1° maggio non sarà più obbligatorio indossare le chirurgiche al chiuso. Il coronavirus, intanto, continua a circolare nel Paese. Cambiano le regole anche a scuola: andranno in Dad solo i positivi, se i contagi in classe sono più di 4, si farà comunque lezione in presenza ma tutti dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni.
Dal 15 giugno stop all’obbligo vaccinale
In tema di vaccini, invece, il 15 giugno verrà meno l’obbligo per il personale scolastico, militari, agenti di polizia e soccorso pubblico, polizia locale. Queste categorie sono già tornate al lavoro dal 25 marzo (giorno dell’entrata in vigore del decreto) con il Green pass base facendo il tampone antigenico ogni due giorni. I prof, tuttavia, pur potendo tornare a scuola non possono stare a contatto con gli alunni, quindi non possono entrare in classe e insegnare. L’obbligo di vaccino decadrà il 15 giugno anche per gli over 50, e resterà in vigore fino a fine anno soltanto per il personale sanitario e Rsa.
