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Aggredito medico, uno schiaffo e poi un colpo in testa con la stampella “superato il limite”

Carabinieri ospedale

VIBO VALENTIA – Ha suscitato indignazione e sconcerto l‘ennesimo episodio di aggressione ad un sanitario in Calabria, il secondo accaduto in poco più di una settimana all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia dove un medico, in servizio nel reparto malattie infettive, sarebbe stato aggredito stamane da due persone, familiari di un paziente di 80 anni, residente in un comune della provincia . Secondo una prima ricostruzione, il medico sarebbe uscito dal reparto per comunicare il decesso del paziente di 80 anni per alcune complicazioni dovute al coronavirus. A quel punto, uno dei familiari del paziente avrebbe dato uno schiaffo al medico in pieno volto, mentre altri parenti sarebbero scesi nel reparto di Ortopedia e con una stampella avrebbero colpito più volte il dottore e l’addetto all’obitorio. Sul posto i Carabinieri e la Polizia, oltre al direttore sanitario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Talesa. Il medico aggredito è stato sottoposto alle cure del caso. Indagini sono in corso al fine di accertare tutte le responsabilità.

Le reazioni “atti di violenza ingiustificabili. Intervenga Occhiuto”

È necessario condannare con fermezza l’aggressione avvenuta ai danni di un medico e di due operatori sanitari dell’ospedale di Vibo Valentia. È il secondo caso del genere in pochi giorni e non è più possibile soprassedere davanti a manifestazioni di violenza ingiustificate e ingiustificabili”. È quanto sostiene il senatore Giuseppe Mangialavori che spiega “esprimo la mia piena solidarietà nei confronti dei medici e degli infermieri aggrediti e di tutto il personale sanitario che opera nel servizio sanitario regionale. Professionisti, padri e madri di famiglia troppo spesso lasciati soli a fronteggiare situazioni ad alto rischio che mettono in pericolo la loro incolumità. Ho intenzione di farmi promotore di una nuova proposta di legge per l’inasprimento delle pene contro chi commette reati del genere e per il rafforzamento delle misure di sicurezza in tutti i presidi sanitari. Neanche situazioni dolorose come la morte di un proprio caro – conclude Mangialavori – possono in alcun modo giustificare atti di violenza contro personale medico già costretto a lavorare in condizioni proibitive e al ritmo di turni massacranti. Adesso è arrivato il momento di dire basta e di agire di conseguenza”.

“Con la seconda aggressione nel giro di una settimana a danno di medici dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia si è decisamente passato il segno. Non è più tollerabile che il personale sanitario del principale presidio ospedaliero della provincia sia esposto a questo genere di rischi”. Anche il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo parla di inaccettabile violenza. “Un ospedale ormai fatiscente – prosegue Lo Schiavo – e privo dei più elementari criteri di salvaguardia e sicurezza che mette in gravissima difficoltà chi ci lavora. A questo si aggiunga un’ormai cronica carenza di organico che costringe medici ed operatori a turni massacranti e a continui straordinari, già normalmente insostenibili ma ancor di più nella fase emergenziale del Covid. Anche questi esecrabili episodi, da condannare sempre e comunque, rappresentano l’altra faccia della medaglia di una sanità in profonda sofferenza che non è in grado di garantire il pieno compimento del diritto alla salute dei cittadini ma nemmeno di tutelare il proprio personale in termini di qualità del lavoro”. “Il presidente della Regione Roberto Occhiuto, commissario alla Sanità in Calabria – sostiene il consigliere regionale – dia un segnale concreto al territorio vibonese che da anni attende che le tante promesse formulate trovino una piena realizzazione. Non solo sul nuovo ospedale, la cui realizzazione assume sempre più i contorni di una chimera, ma anche e soprattutto nella riqualificazione dei presidi esistenti sul piano strutturale, della sicurezza e, soprattutto, dell’organico. A cominciare dall’ospedale Jazzolino dove episodi come quelli incorsi ai malcapitati medici non abbiano più a ripetersi”.

“Apprendo dell’ennesima aggressione ai danni dei medici dell’ospedale di Vibo Valentia. Provo rabbia e indignazione per lo stillicidio continuo di episodi di violenza che non trovano la benché minima giustificazione” ha affermato invece in una nota il deputato del Movimento 5 stelle, Riccardo Tucci. “I medici dello Jazzolino, a cui va la mia solidarietà – prosegue Tucci – sono costretti a lavorare in condizioni difficilissime, proibitive quasi, in un ospedale datato, carente di strumentazioni e con il personale ridotto all’osso. Le ore di straordinario che sono costretti a fare, per senso del dovere, nemmeno si contano più. I sanitari sono soli in trincea a combattere una battaglia che non è la loro, fungendo da parafulmine per situazioni le cui cause vanno ricercate altrove. Sono il classico anello debole della catena. É sintomatico il fatto che i concorsi banditi dall’Asp territoriale finiscano per andare deserti perché Vibo rappresenta una destinazione poco appetibile, anche a causa di questi tristi episodi di cronaca”. “Di fronte a tutto questo – sostiene ancora il parlamentare – dalla politica regionale, a cominciare dal Commissario straordinario per la sanità, Roberto Occhiuto, ci aspettiamo delle risposte, immediate. Il presidente Occhiuto ci dica chiaramente quando il nuovo ospedale di Vibo Valentia vedrà la luce. Sullo stesso, fino a questo momento, si sono udite solo chiacchiere, oltre all’inevitabile, e prevedibilissimo, aumento milionario dei costi, per la gioia dei contribuenti. Si mettano i medici dello Jazzolino nelle condizioni di operare serenamente senza il rischio di temere per la propria incolumità. La pazienza si è esaurita da tempo”

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