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Occhiuto “su acqua e rifiuti basta perdere tempo”. Ma il ddl Ato ambiente è rinviato

Roberto Occhiuto 1 11

CATANZARO – “Quella che abbiamo presentato non è una legge di riforma contro il sistema delle autonomie locali, o una riforma contro i sindaci della Calabria negli ambiti del servizio idrico e quello dei rifiuti. Ma in passato, spesso, gli stessi sindaci hanno lamentato di essere stati lasciati soli dalla Regione. Oggi, la Regione, il governo regionale, si assume la responsabilità di intervenire“. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto a conclusione del dibattito in Consiglio sulla proposta di legge d’iniziativa dell’esecutivo sull’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. Occhiuto ha ripercorso la vicenda del bando, finanziato con fondi europei e fondi del Pnrr, “poi bocciato per la Calabria, perché doveva essere individuato un soggetto attuatore – ha ricordato – che fu costituito nell’immediatezza dei termini dello stesso bando, e per questo impedì una valutazione europea sul suo operato. Il risultato è stato quello di far perdere alla Calabria un’occasione importante non perché mancava una scheda o non solo perché mancava una scheda, ma perché il soggetto attuatore era stato costituito nello stesso giorno di scadenza dei termini di quel bando”. Evidenziando le criticità esistenti il presidente ha aggiunto: “abbiamo guardato a quello che succede in altre realtà e cercato di mutuare delle buone pratiche.

La Calabria recupererà i fondi

Criteri di efficienza della gestione nel governo di questi ambiti sono possibili soltanto se c’è un’integrazione degli ambiti. La Calabria è una regione di 1 milione e 800mila abitanti. Quando furono istituiti gli Ato probabilmente dovevano essere solo tre, ma la politica non ebbe il coraggio di farlo. Ne istituì 5. Questa volta la politica ha il coraggio di farlo perché addirittura va nella direzione già praticata da altre regioni non di centro-destra”. Occhiuto ha comunicato che il Governo ha assicurato che farà recuperare alla Calabria le risorse perse. “Lo dico perché – ha spiegato – molti hanno contestato la circostanza che noi nella legge che oggi proponiamo abbiamo individuato come direttore generale una persona scelta dal governo regionale che ci mette la faccia e sceglie chi deve realizzare questi impegni. Ho assunto l’impegno nei confronti dei calabresi che avremmo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per tentare di cominciare a cambiarla questa Regione. Queste decisioni avranno effetto nei prossimi anni, probabilmente quando questo presidente non ci sarà più.

Nuovi fondi per il rigassificatore di Gioia Tauro

Il presidente della Regione ha poi informato l’Aula di aver concluso un accordo con Sorgenia e Cassa depositi e prestiti per avviare il rigassificatore a Gioia Tauro, “che per fortuna – ha precisato – ha tutte le autorizzazioni ancora vive. Anche qui le modifiche non le vedrà questo Governo regionale. Un investimento che consentirà alla Calabria di produrre un terzo dell’energia che ora viene importata dalla Russia. Significherà fare una piastra del freddo che potrebbe essere strategica per l’area di Gioia Tauro”. Sull’esame del provvedimento ha posto una questione di carattere giuridico, poi chiarito dai banchi della Presidenza, il consigliere Ernesto Alecci (Pd) si è richiamato al terzo comma dell’art. 54 dello Statuto che prevede la maggioranza dei 2/3 nel caso di leggi che prevedano la costituzione di società consortili. Interpretazione sulla quale ha risposto lo stesso presidente Occhiuto, affermando che la legge prevede solo una riorganizzazione di società già esistenti e non la costituzione di una nuova società consortile”.

Rinviata l’approvazione del DDL Ato. Sarà convocata una seduta ad hoc

Intanto è stata rinviata al prossimo 18 aprile, in una seduta appositamente convocata, l’approvazione della legge di riforma dei servizi pubblici locali dell’ambiente. La decisione è stata adottata al termine di una rapida consultazione al tavolo della presidenza dell’assemblea. La sospensione dei lavori del Consiglio regionale, infatti, non ha consentito di sciogliere i dubbi circa la questione giuridica sollevata dal consigliere Ernesto Alecci, in riferimento all’approvazione della proposta di legge. Il Consiglio regionale sta proseguendo con l’esame dei successivi punti all’ordine del giorno.

Non c’è visione unanime sulla riorganizzazione dei servizi

Non c’è unanime visione, tra maggioranza e opposizione del Consiglio regionale, sulla proposta di riorganizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. È questo quanto emerso dal dibattito sulla proposta di legge, di iniziativa della Giunta regionale, che mira alla costituzione di un unico ambito territoriale ottimale regionale, sia per il servizio idrico integrato, sia il servizio di gestione dei rifiuti urbani, con la contestuale istituzione di un unico Ente di governo. “Una legge con una impostazione fuori strada e fuori del tempo – ha affermato Amalia Bruni (Misto) – che si è richiamata alla direttiva europea n. 851 del 2018 in riferimento alla quale c’è da constatare la totale inadeguatezza dei metodi utilizzati da questa maggioranza, che continua a lavorare di fretta, optando per soluzioni tampone che di certo non possono risolvere il problema dei rifiuti e che soprattutto rischiano di essere obsoleti alla luce di un progresso scientifico e tecnologico che arriva, per fortuna, indipendentemente da tutto”. A seguire Ernesto Alecci (Pd) che criticando l’impianto della normativa, ma non rifiutando la prospettiva di una gestione unica regionale dei settori, ha rivolto al presidente Occhiuto l’invito “a prenderci un po’ di tempo per fare di questa legge – ha detto – una sfida coraggiosa e non una deriva autoritaria”. E di “errore di metodo” ha parlato Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle), che nel corso di una accurata disamina ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti “che in assenza di accoglimento ci costringeranno – ha anticipato – ad esprimere il nostro voto contrario”. Di opposto avviso Pasqualina Straface (Fi), che dai banchi della maggioranza, soffermandosi su alcuni aspetti salienti e innovativi della proposta, ha invitato il Consiglio “a prendere in considerazione questa proposta, con un voto unanime”, mentre “un invito a riflettere per superare l’approssimazione di questa legge, scopiazzata dall’Emilia Romagna, fatta in fretta, nella quale si prevede di risuscitare la So.Ri.Cal.” è venuto dal consigliere Domenico Bevacqua (Pd). Per Pietro Raso (Lega) la giunta regionale con la proposta all’esame del Consiglio “ha messo la faccia su un problema storico della Calabria” ha affermato ricordando la “fase di emergenza in cui si trovano i due settori e le criticità che li riguardano, che sono sotto gli occhi di tutti”. “E’ presente una tendenza politica ben evidente – ha sostenuto Antonio Lo schiavo (Lista De Magistris) – keynesiana e liberale, con intervento molto forte dello Stato, della Regione, degli Enti Locali nell’economia. Una impostazione politica ben precisa che intende accentrare ruoli e funzioni alla Regione e in particolare al presidente della Giunta regionale”.

“Legge mutuata ad altri ambiti che avrebbe dovuto essere calata nella situazione di contesto”, secondo Ferdinando Laghi, capogruppo Lista De Magistris che ha chiuso il dibattito sulla riorganizzazione dei servizi locali ambientali. “Nella legge – ha detto Laghi annunciando voto contrario – ci sono delle enunciazioni di principi pienamente condivisibili, come acqua e sviluppo beni sostenibili comuni, economia circolare, ma poi – ha affermato – gli elementi operativi contrastano con queste enunciazioni”.

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