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Effetto Pasqua: in Calabria salgono contagi (+3.057) e ricoveri (+13)

Medici coronavirus 1 2

CATANZARO – Risalgono i casi in Calabria nel bollettino odierno con +3.057 nuovi positivi a fronte di +13.692 tamponi processati (in aumento rispetto a ieri) sia rapidi che molecolari. Sei i decessi registrati nelle ultime 24 ore (3 a Cosenza, 1 a Crotone, 2 a Reggio Calabria). Impennata di ricoveri nei reparti ordinari con 13 nuovi ingressi, stabili le terapie intensive con 16 posti letto occupati. Il totale dei pazienti sale a a 313 negli ospedali calabresi. I guariti in Regione sono +3.243 e il tasso di positività si mantiene stabile al 22,33%. 

La provincia di Cosenza conta il maggior numero di contagi con +978 seguita da Catanzaro +882, Reggio Calabria +602, Crotone +372, Vibo Valentia +214. Sono +8 i positivi accertati fuori Regione.

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 2.916.411. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 352.430 rispetto a ieri.Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: CASI ATTIVI 7.659 (86 in reparto, 7 in terapia intensiva, 7.566 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 44.150 (43.872 guariti, 278 deceduti).

Cosenza: CASI ATTIVI 47.877 (79 in reparto, 6 in terapia intensiva, 47.792 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 41.506 (40.451 guariti, 1.055 deceduti).

Crotone: CASI ATTIVI 3.218 (20 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3.198 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 32.881 (32.663 guariti, 218 deceduti).

Reggio Calabria: CASI ATTIVI 8.404 (95 in reparto, 3 in terapia intensiva, 8.306 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 126.317 (125.566 guariti, 751 deceduti).

Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18.281 (17 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18.264 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19.729 (19.559 guariti, 170 deceduti).

L’ASP di Cosenza comunica 986 nuovi soggetti positivi di cui 8 fuori regione. Specifica che “Oggi si registrano 987 nuovi casi; il numero complessivo è incrementato di 986 unità e non di 987 in quanto un caso, dimesso a domicilio dal Pronto Soccorso AO Cosenza, è stato eliminato in quanto già presente nell’elenco dei positivi e pertanto doppio”.

Covid: effetto Pasqua sui ricoveri,+3,5% in una settimana

L’effetto Pasqua si fa sentire sugli ospedali: salgono lievemente i ricoveri Covid nei reparti ordinari ma continua il calo dei pazienti in terapia intensiva. Emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere Fiaso. Nella settimana 19-26 aprile, il numero delle ospedalizzazioni è salito del 3,5% a differenza di una settimana fa quando c’era stata una discesa del 5,3%. Ad aumentare, in particolare, sono stati i ricoveri nei reparti ordinari, con un incremento del 4,8%. Sul fronte rianimazioni, invece, sempre nella stessa settimana, il numero dei pazienti è sceso del 20%.

Nei reparti ordinari, afferma la Fiaso, la quota di no vax è del 20%. Dei vaccinati, invece, la metà ha fatto il vaccino da oltre 4 mesi senza effettuare il previsto richiamo. Nell’80% dei casi di ricovero Covid si tratta di pazienti affetti da altre patologie. Per quanto riguarda le terapie intensive la presenza di no vax si alza a quasi il 30% e tra i non vaccinati ricoverati nelle rianimazioni il 100% ha comorbidità: si tratta dunque di soggetti fragili che avrebbero dovuto vaccinarsi per primi e che risultano invece ancora sprovvisti della copertura immunitaria.

“Assistiamo a quella che potremmo definire una piccola scossa di assestamento della situazione ospedaliera. Le festività non hanno certamente facilitato il turn over dei pazienti nei reparti; probabilmente è anche l’effetto Pasqua, già evidente sui contagi, che si scarica a distanza di dieci giorni sugli ospedali con un piccolo aumento di ricoverati: è la testimonianza della grande diffusività della variante Omicron ma anche un monito importante per le prossime settimane – osserva il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Occorre non abbassare la guardia perché la pandemia non è finita. Un piccolo sforzo che non costa nulla ai cittadini anche con le mascherine: è necessario continuare a indossarle al chiuso e soprattutto serve che le utilizzino in presenza di altre persone i soggetti fragili e gli anziani che sono i più a rischio di contrarre l’infezione e finire in terapia intensiva. Continueremo a monitorare i reparti degli ospedali sentinella per verificare se questo piccolo incremento costituisca un trend oppure sia isolato e legato a circostanze puntuali”. “La campagna vaccinale – conclude Migliore – non è terminata: le aziende sanitarie e ospedaliere sono impegnate al massimo in questa fase nella chiamata attiva dei pazienti estremamente vulnerabili in carico presso i centri specialistici di cura perché completino il ciclo vaccinale con la quarta dose”.

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