CATANZARO – E’ stata confermata la sentenza di primo grado dalla sezione centrale di Appello della Corte dei Conti che ha assolto Mario Oliverio, Antonella Stasi e Giuseppe Scopelliti. L’accusa nei confronti degli ex presidenti della Calabria era di avere determinato un danno erariale e di conseguenza di aver corrisposto nelle annualità dal 2013 al 2015, «la retribuzione di risultato a due dirigenti che si erano succeduti nella carica di capo dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale (Elena Scalfaro, per gli anni 2013 e 2014, alla quale era stato corrisposto l’importo di 22.160 euro per la prima annualità, e 20.625,00 euro per la seconda annualità; Gaetano Pignatelli, per l’anno 2015, al quale era stato corrisposto l’importo di 15.734,25 euro), senza la predeterminazione e assegnazione degli obiettivi e la conseguente misurazione e valutazione del raggiungimento degli stessi».
Per i giudici contabili di secondo grado, il fatto “non costituisce una preoccupante anomalia ove si abbia riguardo alla peculiarità delle funzioni coadiutorie che quella struttura era chiamata a svolgere nell’interesse del vertice istituzionale. A fronte di un simile scenario, cristallizzato in inequivoche previsioni regolamentari – si legge ancora nel provvedimento -, non è configurabile la prospettata condotta dannosa, ponendosi le erogazioni delle indennità di risultato in coerenza con la positiva valutazione compiuta seconda la specifica procedura prevista per tale figura della disciplina di settore”. La Regione Calabria è stata condannata al pagamento delle spese legali per un ammontare di 3.500 euro.
