ROMA – È allarme nel Mezzogiorno mentre l’Emilia-Romagna riconquista il primato di regioni più virtuosa nel fronteggiare il maltrattamento infantile. Tra i giovanissimi boom di accessi nei pronto soccorso per tentati suicidi, depressione e disturbi del comportamento alimentare. In crescita i reati contro i minori. In aumento anche la violenza domestica sulle donne. E’ la fotografica scattata dalla quinta edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia realizzata dalla Fondazione Cesvi con un focus sull’impatto che la pandemia ha prodotto sulla sicurezza dei più piccoli.
L’Emilia-Romagna torna a essere la regione con la migliore capacità di fronteggiare il maltrattamento ai minori, in una sintesi finale tra fattori di rischio e servizi, solo nel 2021 ha ceduto il primato al Trentino-Alto Adige. Seguono Trentino-Alto Adige (2°), Veneto (3°), Friuli-Venezia Giulia (4°), Toscana (5°) e Liguria (6°), che si confermano tra le prime posizioni. Quest’anno sono otto le regioni “a elevata criticità”, ovvero quei territori nei quali, a fronte di elevate problematiche ambientali, rappresentate da fattori di rischio elevati, non corrisponde una reazione del sistema dei servizi: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Basilicata, Abruzzo e Marche.
Bonetti: “serve azione collettiva contro abusi”
“E’ necessario mettere in campo un’azione collettiva per prevenire qualsiasi forma di abuso e violenza nei confronti di bambini e bambine, ma anche proteggere le vittime di abusi e promuovere percorsi di ricostruzione e cura”. Lo ha detto Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, intervenendo alla presentazione dell’indice regionale sul maltrattamento all’Infanzia del Cesvi. “Il nostro paese in questi due ultimi anni – ha raccontato la ministra – ha fatto passi avanti significativi, abbiamo non solo ricostituito gli organismi competenti come osservatorio per infanzia e adolescenza e quello di contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia minorile, ma hanno anche lavorato con un metodo nuovo di coprogettazione tra tutti i soggetti coinvolti e siamo arrivati all’approvazione del piano programmatico che riguarda le azioni a tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza”. Il Piano nazionale, approvato lo scorso 5 maggio, ha una “strategia sinergica” tra vari ministeri e altre istituzioni, ma anche con il “mondo straordinario del terzo settore, della cultura e dell’educazione che agiscono come asse integrato”. “Questo è un tema che si è amplificato durante la pandemia” e per questo sono stati introdotti “strumenti innovativi di costruzioni di reti di tutele nei confronti dei ragazzi e percorsi di empowerment, entrambi scritti e coprogettati per la prima volta con il contributo di ragazzi e ragazze”.
