ROCCELLA IONICA (RC) – Una donna afgana di 70 anni, sbarcata nel Porto di Roccella insieme ad altri 96 migranti, nella notte tra lunedì e martedì scorsi, è deceduta questa mattina per arresto cardiocircolatorio. Solo dopo il decesso è emerso che la donna soffriva di diabete. A causa delle sue precarie condizioni di salute emerse già dopo lo sbarco era stata sottoposta a controlli e visite da una équipe medica dell’Usmaf, struttura sanitaria che dipende dal Ministero della Salute, ma non sarebbe stata considerata da “codice rosso” e di conseguenza non era stata trasferita in ospedale, rimanendo nella tensostruttura allestita in porto.
Stamattina avrebbe accusato un improvviso malore fino al decesso avvenuto dopo l’intervento del personale sanitario del 118 e della Croce Rossa. In attesa degli ulteriori accertamenti medici e delle indagini che saranno svolte dalla Polizia di Stato, la Procura di Locri ha disposto il sequestro della salma e il trasferimento della stessa all’obitorio dell’ospedale di Locri.
Situazione difficile a Roccella
Nel porto della cittadina della Locride, visto l’alto numero di migranti ancora presenti nella tensostruttura e i continui sbarchi che da tempo si verificano nello stesso scalo marittimo ionico, permane un grave stato di precarietà sul piano logistico e, soprattutto, igienico-sanitario. Con l’ultimo sbarco, è salito a 18 il numero di arrivi di migranti nel solo tratto di costa della Locride in questi primi 4 mesi e mezzo del 2022: 17 a Roccella e uno (con due scafisti di nazionalità russa morti per annegamento) a Siderno. Nei dodici mesi del 2021, solo nella struttura portuale roccellese si erano verificati 49 arrivi dei 55 sbarchi avvenuti nel tratto del comprensorio locrideo, per un totale di oltre 6 mila migranti.
