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Vaiolo delle scimmie, 9 casi in Italia. Speranza “attenzione alta ma senza allarmismi”

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ROMA – Resta alta l’allerta internazionale per il propagarsi del virus del vaiolo delle scimmie, anche se al momento la situazione è considerata “sotto controllo”. Continuano infatti ad aumentare i casi confermati o segnalati che, ad oggi, hanno superato i 200 nel mondo. In Italia un primo caso è stato identificato oggi anche in Emilia-Romagna e porta a nove il numero totale dei casi confermati nel nostro Paese. I pazienti presi in carico dall’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma sono sei e “la buona notizia è che, soprattutto i primi, già stanno guarendo“, ha comunicato Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani, secondo il quale la quarantena per il vaiolo delle scimmie non serve. Infatti, “deve essere isolato solamente chi è malato: bisogna andare avanti con l’innovazione, la nostra sanità deve essere capace di andare avanti, altrimenti è il Medioevo”, ha detto. Non c’è inoltre alcuna esigenza di “corsa al vaccino: il fenomeno è contenuto e di lieve entità, e la letalità – ha spiegato l’esperto – è veramente bassa e legata a problemi principalmente immunitari”.

Rispetto al vaiolo delle scimmie “abbiamo attivato la nostra rete di sorveglianza sia a livello europeo sia a livello nazionale. Abbiamo un numero limitato di casi: bisogna tenere alta l’attenzione ma senza allarmismi. E’ una vicenda totalmente diversa rispetto a quella che abbiamo vissuto col Covid” ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Che non ci sia al momento alcun allarme lo ribadisce anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “La situazione è decisamente sotto controllo, questo virus è completamente diverso dal SarsCov2, a partire dal fatto che non si trasmette per via aerea, e per questo motivo è molto improbabile che si crei una pandemia come quella da Covid”. . Sono 19 i Paesi, la maggior parte in Europa, che hanno segnalato almeno un caso confermato, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). “La maggior parte dei casi sono riscontrati in giovani uomini che si dichiarano omosessuali. Non ci sono stati decessi”, specifica l’agenzia europea.

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