COSENZA – Grandi manovre, tra alleanze, accordi e inciuci. E ci risiamo. Le elezioni risvegliano il sentimento nazional-popolare dei politici che riprendono a scrivere comizi strappalacrime, slogan elettorali fantasmagorici, proclami da nuova Repubblica, promettendo rotture con il passato e con quel vetusto modo di fare politica. Stano. Perchè ogni volta che c’è un’elezione, i personaggi politici sono sempre gli stessi. Vecchi, travestiti da nuovismo, alla faccia di chi ancora crede, non solo nella politica (credo che siamo rimasti davvero in pochi, ndr) quanto nelle ideologie. Aveva ragione Gaber, nel suo “cos’è la destra, cos’è la sinistra”. Ancora nessuno è riuscito a risolvere il dilemma. Ci sono politici che, pur di non assistere al loro tramonto sulla scena politica (non sia mai, t’immagini dovessero iniziare a lavorare e guadagnare stipendi onestamente e senza alcun beneficio per loro, mogli, amanti, compagne, famiglie allargate, ecc, ecc, ecc, ndr) cambiano idea e schieramento alla velocità della luce. L’unica cosa che non cambiano sono gli slogan attraenti con cui “prendono il prossimo per il …., ndr). “Onorè, ma tu non eri di sinistra”? Domanda legittima, la risposta non sempre è convincente. La più simpatica è “ho scelto di cambiare per fare qualcosa in più”. Sì, per me stesso. Dovremmo chiedergli di aggiungere. “Deputà, ma tu al fianco di …. (scegliete voi, ndr). “Si, ieri, oggi ci siamo alleati per un progetto comune”. Fregare il prossimo. Più comune e conveniente di questo che c’è. Oppure aspetto con ansia l’apertura delle segreterie politiche, con hostess in gran tiro, ragazzi e ragazze che,m in cambio di qualche centinaio di euro, sponsorizzeranno candidati di cui non sanno nulla, o quasi. Gli “attacchini” che si faranno la guerra sui muri per ch’incolla più manifesti. E poi loro. I candidati. Cercheranno di convincere gli elettori, anche i più indecisi con il meglio del loro repertorio. Prometteranno posti di lavoro, nascita di fabbriche, un modello di politica da esportare. E credo che anche se, purtroppo, mancherà Cetto La Qualunque, molti degli altri in gara lo imiteranno e alla grande. Io da giornalista non mi posso schierare apertamente, me lo impone la mia deontologia professionale, ma lo schieramento politico per cui simpatizzo non ha dato granchè all’Italia, ma soprattutto non ha fatto nulla per la mia Calabria. Poi per Cosenza non ne parliamo proprio. Insomma, prepariamoci ci sarà da divertirsi. Sì, a chi la spara più grossa. Poi ci si lamenta che il segreto dellurna dà vincenti il partito dell’astensione e quello dell’antipolitica.
Elezioni: ci sarà da divertirsi
