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La proposta – “reintrodurre a Cosenza i bagni pubblici. Un servizio essenziale”

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COSENZA – “Credo sia sotto gli occhi di tutti la grande assenza dell’umile, eppure essenziale, gabinetto pubblico in città”. A dirlo Alessandra  Bresciani Consigliera del comune di Cosenza.

I servizi igienici pubblici nel corso degli anni – continua la Bresciani – sono stati rimossi dal tessuto urbano cosentino. Riflettere su un argomento che può far arrossire e crea imbarazzo e disagio è utile perché ogni giorno in Villa Nuova, e ovviamente non solo lì, capita di vedere adulti svolgere “i bisogni” vicino al Monumento dei Caduti, ad un albero, nelle siepi, il più delle volte incuranti dei passanti e della presenza di bambini e donne.

Più volte (l’ultima risale alla Festa del cioccolato su Corso Mazzini) ho visto persone entrare nel più vicino bar o locale e, prima di ordinare un caffè, chiedere al barista dove sia il bagno. Il più delle volte la risposta è: “purtroppo è guasto, non è utilizzabile”. Spesso non è vero, ma alcuni esercenti rispondono in tal modo per evitare di far utilizzare il bagno agli occasionali avventori, sebbene, per legge, siano tenuti ad avere servizi igienici agibili. Penso alle tante persone – prosegue la consigliera – che per lavoro, per turismo o per qualsiasi altra ragione si trovino fuori all’aperto tutto il giorno. Penso ai clochard, ai bambini, agli anziani, agli ammalati, ai disabili e a tutti i cittadini. Ecco perché c’è la necessità di più servizi igienici pubblici stradali ed accessibili.

I servizi dovrebbero essere di nuova generazione e posizionati nei pressi di luoghi di aggregazione, nelle piazze, nelle vicinanze dei mercati all’aperto, nei parchi e in altri luoghi di passaggio. La realizzazione del progetto di Piazza Amendola, che inizierà a luglio 2022, la vedrà trasformata in un moderno anfiteatro. A tal proposito, alcuni rappresentanti dei cittadini hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di installare delle fontane e un bagno di ultima generazione con l’allacciamento alla rete idrica e fognaria.

Il bagno potrebbe avere un lettore di badge, per le nuove carte d’identità elettroniche e la Carta Nazionale dei Servizi, e dovrebbe essere gratuito e fruibile da tutti. In questo modo, forse, gli avventori ne avrebbero più rispetto e non vandalizzerebbero un bene comune gratuito e di cui tutti potremmo aver bisogno. I servizi igienici pubblici potrebbero essere affidati in gestione a cooperative sociali per la pulizia, la sanificazione e la custodia. Alcuni di questi bagni – conclude Alessandra  Bresciani –  potrebbero essere dotati di docce per consentire anche ai senza fissa dimora la cura dell’igiene quotidiana, diritto di tutti”.

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