CATANZARO – La partecipata mobilitazione è stata inscenata davanti la sede della Regione Calabria, organizzata dal Movimento Territorio e Agricoltura per protestare contro il carovita. Gli organizzatori della protesta si dicono stremati infatti, dai continui rincari delle materie prime e dal mancato prezzo adeguato dei prodotti “puntiamo a sollecitare le istituzioni perché è a rischio il futuro dei nostri figli”.
Decine di mezzi hanno letteralmente paralizzato il traffico attorno all’area di accesso alla sede della Regione. Un corteo per esprimere dissenso contro i rincari dei costi delle materie prime che stanno mettendo in ginocchio le aziende agricole. Gli agricoltori chiedono interventi mirati per affrontare la crisi delle loro aziende costrette a vendere a prezzi uguali ma a fronteggiare costi di produzione aumentati vorticosamente.
In una lettera trasmessa al presidente Occhiuto riassumono le ragioni della protesta originata da un disagio economico che si trascina da tempo e che la pandemia ha accentuato. Inoltre la recente inflazione accompagnata dall’aumento sproporzionato delle materie prime – tra cui i sementi, mangimi, fertilizzanti, fitofarmaci, gasolio, contenitori vari e quant’altro necessario per la produzione agricola – ha reso la situazione delle aziende non più sostenibile.
Secondo i manifestanti gli investimenti si sono concentrati solo su poche aziende e di dimensioni economiche già strutturate e ai margini sono rimaste tutte le altre piccole aziende che per le dimensioni economiche imposte dal PSR (minima 15mila o 12mila di produzione standard) sono rimaste ingiustamente escluse.
