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Sono 674 le persone soccorse su un barcone al largo della Calabria. A bordo anche 5 morti

Migranti 28

MESSINA – Non si arrestano le partenze e gli arrivi di migranti. Senza soluzione di continuità partono dalle coste nordafricane col mare piatto e ottime condizioni meteo verso le coste italiane con barconi e barchette carichi di migranti che vengono salvati e fatti salire a bordo sugli scafi militari italiani o sulle navi delle Ong. Due vedette della capitaneria di porto sono giunte al molo Norimberga di Messina dopo avere soccorso un peschereccio che si trovava alla deriva a circa 124 miglia dalla Calabria. A bordo oltre 674 migranti e, purtroppo, sono stati rinvenuti anche 5 corpi privi di vita. I migranti sono stati trasbordati sulla nave Diciotti della Guardia Costiera, presente nell’area del soccorso. Sono intervenuti inoltre un velivolo da pattugliamento marittimo P72A impiegato dalla Marina Militare, che ha effettuato il primo avvistamento, e un aereo di Frontex che ha seguito l’evento. I migranti sono stati trasferiti nella mattina nei porti calabresi e siciliani. Nella città dello Stretto sono scese 179 persone ma sulla banchina sono state deposti anche cinque cadaveri: da accertare le cause della morte. Le altre persone sono state dirottate verso Portopalo di Capo Passero, Catania e Crotone. Tra i migranti vi sono trenta minori non accompagnati.

Ma è ancora ina volta Lampedusa il porto dove più forte si sente la pressione degli arrivi anche se sull’isola con le spiagge caraibiche e il mare turchese i turisti non sanno cosa avviene a poche centinaia di metri dai loro teli posati sulla sabbia. Ventisei recuperi di barche, con oltre 600 persone, sono avvenuti fra la notte di sabato e la mattinata di domenica Lampedusa dove. L’hotspot è stracolmo con oltre 1.500 ospiti (la capienza massima sulla carta è di 350 posti), e le condizioni di vita delle persone non sono tra le migliori con temperature elevate e sovraffollamento.

Musumeci “torni priorità la tutela dei confini”

Sono sgomento per l’ennesimo tragico epilogo di un naufragio a largo delle nostre coste. Denuncio da anni come, nel silenzio dell’Europa, il Mediterraneo sia diventato il più grande cimitero di disperati. Nel prossimo governo di centrodestra la tutela dei confini deve tornare ad essere una priorità, contro la misera tratta di disperati che vengono illusi da ignobili mercanti di morte. Smettiamola con la retorica buonista, chi dice che va tutto bene condanna alla disperazione decine di migliaia di uomini e donne. Accogliere i profughi è un dovere morale, apparire il ventre molle d’Europa è contro il diritto dei popoli di autodeterminarsi”. Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.

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