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Spighe verdi 2022: sono sette i Comuni calabresi premiati

bandiera spighe verdi

ROMA – Dopo le Bandiere Blu è come di consueto il turno delle Spighe Verdi. È il programma nazionale della Fee – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento per le località costiere, pensato per guidare i comuni rurali, passo dopo passo, nella scelta di strategie virtuose di gestione del territorio in un percorso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

Sono state annunciale le 63 le località coinvolte. Più che premiate, possono fregiarsi della Spiga Verde e impegnarsi a mantenerla il prossimo anno. Nel 2021 erano 59, dunque fra le tre uscite e i sette nuovi ingressi c’è un saldo positivo di quattro località. A entrare in questa settima edizione sono Ascea (Campania), Crosia (Calabria), Ginosa (Puglia), Norcia (Umbria), Pietramontecorvino (Puglia), Sanremo (Liguria) e Scheggino (Umbria). Non sono invece confermati i centri di Gioria dei Marsi e Giulianova, entrambi in Abruzzo, e Ragusa (Sicilia).

Sette i comuni calabresi “Spighe verdi”

I riconoscimenti assegnati in Calabria: Belcastro, Crosia, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce.

Crosia è Bandiera Spighe Verdi 2022

Il Comune traentino ottiene il prestigioso riconoscimento concesso dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale (FEE) in collaborazione con Confagricoltura a quelle realtà territoriali che riescono a tutelare il mondo rurale attraverso sane pratiche di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Un traguardo senza precedenti per il comune ionico che è il primo nel territorio della Sila Greca ad aver conquistato l’ambito vessillo rilasciato dall’ente internazionale che assegna anche le rinomate Bandiere Blu. Crosia insignito delle Spighe Verdi e per l’ottavo anno consecutivo della Bandiera Verde dei pediatri è sempre più comune green ed ecosostenibile.

«Oggi siamo una città di qualità, che cresce»

«Oggi per Crosia – dice Francesco Russo – si concretizza un cammino lunghissimo e costellato di tantissime difficoltà partito nel 2015 quando questa Amministrazione comunale ebbe la lungimiranza e l’intuizione di promuovere e far conoscere il territorio della Valle del Trionto e delle sue cultivar agricole distintive nella vetrina mondiale di Expo Milano. Da lì, un percorso crescente di consapevolezza territoriale che ha invogliato le aziende agricole e agro-produttive del territorio a praticare sempre di più e meglio le buone pratiche del biologico e della valorizzazione del prodotto locale puntando tutto sulla qualità.

Se oggi celebriamo questo riconoscimento, però, è anche per la forma di cooperazione istituzionale che il Governo Russo ha saputo stringere con altri comuni calabresi che hanno sperimentato prima del nostro il riconoscimento della FEE acquisendone l’esperienza, passando ancora per il supporto della consulenza dell’esperto Antonino De Lorenzo che ci ha accompagnato pervicacemente nell’iter burocratico, per finire ad una vincente, duratura e coerente attività di comunicazione e di marketing che il Comune di Crosia persegue dal 2014 e che ha costruito una consapevolezza nuova della nostra realtà soprattutto fuori dai confini territoriali. Questo non è un punto di arrivo, è il principio di un nuovo cammino di responsabilità che potrà dare i suoi frutti in termini di qualità espressa intrinseca del territorio, di produzione e di nuove presenze per il turismo rurale. Dovremo lavorare molto per migliorare ancora di più il nostro paradigma dell’offerta. Oggi siamo una città di qualità, che cresce».

Una partita giocata dalla volontà dell’Amministrazione comunale e dalla partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole. La Fondazione infatti, ha condiviso con Confagricoltura un insieme di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. 

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