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Disabilità, Consiglio della Calabria istituisce la figura del “garante regionale”

Consiglio regionale calabria palazzo campanella 2

REGGIO CALABRIA – Il Consiglio regionale della Calabria ha istituito la figura del Garante regionale per le persone con disabilità. La proposta, firmata dai capigruppo di entrambi gli schieramenti, è stata approvata, per come emendata, all’unanimità.

Illustrando i contenuti della legge, il consigliere Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha definito urgente l’istituzione, al pari di altre regioni italiane, della figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Nella sua relazione Laghi ha informato che rispetto al panorama nazionale la proposta inserisce anche la previsione della Rete regionale per la tutela della disabilità, “che rappresenta – ha detto – una importante forma di collaborazione tra le parti istituzionali interessate alla tutela del disabile. Una legge che è stata sostenuta da tutte le forze politiche presenti in Consiglio attraverso la sottoscrizione da parte di tutti i capigruppo. Questa proposta rappresenta un elemento di sviluppo civile e, nel contempo, una tappa importante, seppur non certo un punto di arrivo, nel faticoso percorso che deve portare al concreto e quotidiano riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Un importante segnale di unità quando sul tappeto ci siano diritti inalienabili e obiettivi condivisibili“. Per la maggioranza, Luciana De Francesco (FdI) ha spiegato che la legge “rende obbligatori e cogenti quegli strumenti assolutamente indispensabili per il raggiungimento della piena integrazione delle persone disabili”.

Il Consiglio, a maggioranza e con l’autorizzazione al coordinamento formale, ha poi approvato la proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) e Pietro Raso (Lega) recante “Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico“. Numerosi, sul punto, sono stati i limiti di natura formale evidenziati da Amalia Bruni (Misto), mentre Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha segnalato la carenza di personale a livello regionale per il controllo delle varie istanze. Per la maggioranza, Pasqualina Straface (Forza Italia) rispondendo ai due consiglieri di minoranza ha difeso la logica del trasferimento del rispetto del vincolo idrogeologico ai Comuni, “perché credo – ha spiegato – sia di particolare importanza il fatto che gli amministratori, i Sindaci, gli uffici, attraverso i vari strumenti urbanistici di pianificazione territoriale, fanno riferimento al PAI, il Piano di assetto idrogeologico, strumento nel quale sono fissati i limiti a cui si devono attenere i vari uffici urbanistici prima di rilasciare i relativi pareri”. E di provvedimento “che sicuramente apprezzeranno i cittadini, e soprattutto i tecnici” ha parlato Francesco De Nisi (Coraggio Italia), mentre Pietro Raso ha sottolineato la presenza di strumenti aggiornati in capo ai Comuni per la valutazione di ogni fattispecie.

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