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Odissea senza fine per i nefropatici cosentini. Aned “trattati come pacchi postali”

Emodialisi

COSENZA – “Mentre da troppo tempo Aned chiede l’implementazione dei posti per i pazienti che soffrono di patologie ai reni, succede di tutto e in negativo: pazienti che vengono trattati come pacchi postali e spediti da Cosenza in provincia e viceversa anche se non deambulanti. Ultimo, ma non il solo, il caso dell’ottantenne rendese con comorbilità gravissime (gli è stato negato il diritto al trasporto pubblico sanitario verso l’ospedale di Paola n.d.r). La reperibilità nei turni notturni e festivi per le emergenze dei dializzati del territorio di Paola e Castrovillari è stata sospesa per discutibilissima interpretazione sindacale dei medici, sulla cui controversia speriamo si pronunci subito la Magistratura”. È quando denuncia Maria Larosa, segretaria di Aned Calabria.

“Tutto – spiega – è successo con l’avvallo dell’azienda e nel silenzio della Regione, mentre viene giustamente garantita allo spoke di Rossano come fossimo in altro mondo. Ancora, dal 2020 il centro dialisi di Rogliano è stato chiuso scriteriatamente e i pazienti dei paesi pre-silani sono stati dirottati nel terzo turno al centro dialisi di piazza Amendola a Cosenza. Chi ha combinato questo pasticcio non si è preoccupato delle sofferenze fisiche e umane in considerazione del difficile trasporto: d’inverno per la neve e d’estate per il caldo infernale. Per la soluzione definitivo del problema bisogna subito aprire Rogliano, e qui, far rientrare i dializzati della PreSila per liberare il terzo turno di Cosenza a favore degli stessi cosentini che dializzano a Paola e in provincia e, contemporaneamente, pianificare nuovo centro pubblico di almeno 15 posti a Quattromiglia dove insistono locali sociali disponibili e ottimali”. 

“Fantasiose altre soluzioni fanno pensare a grandi interessi di qualcuno contro il vero interesse dei tanti pazienti che è la loro salute. Per questo invitiamo il presidente Occhiuto a vigilare e a chiarire il ritardo per cui i suoi concittadini sono perennemente condannati all’odissea di trovare un posto dialisi fuori Cosenza e all’azienda cosentina di verificare il rapporto numerico esistente tra dializzati e popolazione cosentina. Si scopriranno dati strani, da piangere! Purtroppo a farlo per ora sono solo i nefropatici. La misura è colma! La soluzione è Quattromiglia. Solo così  – conclude Maria Larosa – vengono evitati gli incommensurabili sacrifici fisici e umani dei pazienti e loro familiari per la odissea di fare un trattamento salvavita lontano da casa!

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