COSENZA – “Un anno straordinario”. Il colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale dell’Arma, ha definito l’anno che domani
saluteremo come quello della legalità. Il virus dell’illegalità, infatti, stando ai dati ufficiali esposti dall’alto graduato dell’Arma nella conferenza di fine anno, svoltasi stamattina nella sede del comando provinciale, è stato debellato, con abbondanti dosi di presenza dei carabinieri in strada, nel piano di prevenzione e repressione dei reati. Prima di passare all’analisi dei dati, il colonnello ha elogiato la stampa. “Ringrazio voi giornalisti – ha dichiarato Ferace – per la vostra capacità di saper sapientemente coniugare la buona cronaca giornalistica, con la capacità di non interferire nelle indagini”. Incassiamo i complimenti e ringraziamo il colonnello. Noi di quicosenza viviamo il giornalismo e il rintraccio delle notizie non come un lavoro, ma come una missione, al servizio dell’informazione e della verità. Ma la copertina non spetta a noi della stampa, ma all’Arma che chiude l’anno con la cattura dei sei latitanti in circolazione, con una raffica di arresti, con cui sono stati debellati reati antichi: rapine, danneggiamenti, intimidazioni, furti. Ancora una volta sulla bilancia della legge emerge l’impegno antidroga dell’Arma che ha smantellato importanti canali di spaccio di droghe leggere e pesanti. “Il lavoro dei carabinieri di Cosenza e della provincia – ha proseguito il colonnello Ferace – che ho l’onore e il piacere di comandare, vivono la divisa come se fosse una seconda pelle. Se questi risultati sono esaltanti lo si deve a questi uomini che hanno rinunciato a ferie, a riposi, anche a stare un pò più di tempo con le loro famiglie, per servire lo Stato e garantire la sicurezza della collettività. I risultati sono stati eccellenti anche sotto forma di contributo che hanno garantito i carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio culturale, preziosissimo il loro impegno, soprattutto per tutelare i beni custoditi all’interno di tanti luoghi di culto della città e della nostra vasta provincia, troppo spesso saccheggiati. Così me il lavoro compito dai Nas e dall’ispettorato del Lavoro”. Il colonnello Ferace ricorda le tante delicate operazioni che hanno visto i suoi carabinieri, in sinergia con i Ros smantellare, sotto la direzione dell’Antimafia catanzarese pericolose organizzazioni mafiose che volevano tessere la tela dell’illegalità sul territorio, fino ad impossessarsene, come recentemente dimostrato dai sei pregiudicati della Sibaritide che volevano vincere il braccio di feror con lo Stato, facendo saltare la caserma della stazione di Trebisacce, nonchè colpire il maresciallo dei carabinieri e il sindaco. Ferace è un fiume in piena, parla, si esalta, illustra la forza dello Stato, evidenzia il sinergico rapporto con il prefetto Raffaele Cannizzaro e il questo Alfredo Anzalone, simboli di questo Stato che in questo 2012 ha debellato il virus dell’illegalità. “Tante belle pagine abbiamo scritto e tante altre ne scriveremo”. Grazie colonnello, grazie carabinieri.
