RENDE – Gli operatori del 118 del tirreno cosentino – da Praia a Mare fino ad Amantea, per intenderci – quando iniziano il proprio turno di lavoro, ogni santo giorno e ogni santa notte, sono costretti a fare la spola nei reparti dei vari ospedali di riferimento per elemosinare almeno un lenzuolo da sistemare sulla barella dell’ambulanza nella quale prestano servizio. Sì perché, quando circa un mese fa la ditta che si occupava delle forniture ha interrotto il rapporto con l’Asp di Cosenza, naturalmente s’è portata via tutto ciò che era di sua proprietà. Avvisare aveva avvisato in tempo, ma non è servito a nulla.
Così, da quel momento, le ambulanze sono rimaste sprovviste di lenzuola. I responsabili delle Pet – le postazioni di emergenza del tirreno – la loro parte l’hanno fatta. Si sono messi al computer e hanno iniziato a inviare mail di posta elettronica certificata che (senz’altro) saranno state recapitate a chi, all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, si occupa di gare, forniture e compagnia bella. Il guaio, secondo quanto riferito dagli operatori del 118 tirrenico, è che fino a quando queste postazioni di emergenza non saranno inserite nell’apposito capitolato di spesa, le lenzuola, purtroppo, continueranno a latitare.
A tamponare il disservizio non servirà neppure il “pronto soccorso” di qualche caritevole reparto ospedaliero. Senza contare che di lenzuolo, su ogni singola ambulanza, non ne basta mica uno per tutto il turno. Se non si può sapere a priori quante volte un’ambulanza sarà chiamata a intervenire, certo è che bisogna sostituire il lenzuolo sporco con quello pulito dopo ogni singolo soccorso: è una questione di igiene e dignità del paziente (senza contare il covid). La situazione accomuna sia i mezzi primari – le ambulanze, per capirci, che prevedono a bordo la presenza del medico, sia quelle non medicalizzate, destinate magari al trasferimento dei pazienti.
Come dicevamo in apertura, la situazione va avanti da circa un mese. A questo punto l’auspicio è che la denuncia che parte dal nostro giornale possa servire a smuovere le acque. Perché se in Calabria, quando si parla di sanità, sentiamo dire che la coperta è sempre troppo corta, il lenzuolo quello (invece) neanche c’è!
