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Bisignano, rigettata istanza per il rinnovo dell’autorizzazione Integrata Ambientale alla Consuleco

impianto bisignano consuleco

BISIGNANO (CS) – La Struttura Tecnica di Valutazione del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, della Regione Calabria, con Decreto Dirigenziale n. 12300 del 12/10/2022, ha definitivamente rigettato l’istanza di riesame con valenza di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, presentata dalla società Consuleco S.r.l. relativamente all’impianto di depurazione e trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non , sito in località Mucone del Comune di Bisignano.

Il rigetto dell’istanza era stato già formulato dalla STV della Regione a luglio scorso, nel verbale di conclusione dei lavori della conferenza dei servizi; tuttavia era stata data la facoltà alla società Consuleco S.r.l. di formulare osservazioni e controdeduzioni finali entro il termine di 30 giorni a seguito di preavviso del rigetto dell’istanza, trascorsi i quali il termine di validità dell’A.I.A, oggetto dell’esame di valutazione, prorogato ai fini del procedimento regionale, si intende esaurito alla pubblicazione del decreto di diniego. Il gestore viene formalmente diffidato, con effetto immediato, a proseguire l’attività industriale in oggetto in assenza di titolo autorizzativo e gli viene richiesto di disporre la chiusura dell’impianto, con obbligo di provvedere a tutti gli adempimenti conseguenti, nonché a tutti gli interventi necessari per il ripristino dello stato dei luoghi e l’esecuzione di ogni ulteriore opera e adempimento necessario alla messa in sicurezza dell’area.

Le inchieste e l’inquinamento

“Ricordiamo che questo impianto – scrive l’associazione ambientalista ‘Valle del Crati-Bisignano’ – fin dall’inizio della sua attività, ha creato molti disagi alla popolazione e grave inquinamento di tutte le matrici ambientali, come hanno dimostrato ben due inchieste condotte dalle autorità inquirenti, l’ultima delle quali, l’inchiesta denominata “Arsenico” ha appurato che i reflui industriali, con concentrazioni di elementi inquinanti 40mila volte superiori al limite consentito, finivano nel torrente Mucone senza nessun tipo di controllo. Un bypass travasava tutto, dalle cisterne al corso d’acqua e l’ecosistema «veniva completamente distrutto» ha sottolineato il procuratore capo Mario Spagnuolo. I carabinieri del nucleo forestale ne hanno controllato l’attività 24 ore su 24, collezionando un campionario di 102 episodi corredati con immagini e dati delle acque analizzate dall’Arpacal“.

“Questo risultato è stato possibile – prosegue l’associazione – grazie all’impegno del sindaco Francesco Fucile, dell’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Balestrieri, degli altri assessori e quasi tutti i consiglieri comunali, che hanno affiancato la cittadinanza e le associazioni ambientaliste locali e regionali (LIPU Birdlife Calabria, WWF O.A. Calabria Citra, ISDE Medici per l’Ambiente Calabria,Forum Ambientalista Calabria, Legambiente Calabria), in questa lotta di civiltà per il benessere e il progresso della città e dei suoi abitanti”. “In ogni caso – conclude la nota – la popolazione continuerà a vigilare e a supportare l’amministrazione fino al completamento delle azioni di chiusura e smantellamento dell’impianto

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