CAMIGLIATELLO SILANO – Anche in queste domeniche di ottobre di turisti a Camigliatello Silano se ne vedono, ed anche tanti. La località turistica della Sila cosentina sta facendo segnare numeri di presenze rilevanti, d’altro canto con il fascino dei colori autunnali, la Sila è attrattiva anche in questo periodo dell’anno. Sul corso, nei fine settimana, ci sono i soliti stand, dove però la maggior parte di essi ormai da qualche anno a questa parte propongono prodotti ed accessori che di tipico hanno ben poco. Le sagre hanno perso, purtroppo, a partire da quella del Fungo che si svolge il primo fine settimana di ottobre, il loro appeal, perchè di tipico hanno ben poco. Ma c’è di più, Camigliatello Silano, ormai è divenuta una località turistica per pendolari perché negli ultimi otto anni, ha perso ben 800 posti letto, in quanto ben 8 strutture ricettive hanno chiuso. La crisi o meglio, le crisi economiche di questi ultimi anni nella maggior parte dei casi, hanno poco influito, perché le chiusure sono derivate da dissidi familiari, perché la maggioranza delle strutture ricettive sono a conduzione proprio familiare. Uno stato che sta facendo sprofondare, quella che una volta era considerata la località turistica per eccellenza della Sila cosentina, in un vero e proprio baratro. Basta considerare il considerevole calo di presenze registratosi la scorsa estate. Urge, insomma, una presa di responsabilità da parte degli ormai pochi operatori turistici che ancora coraggiosamente operano sul territorio. Serve quel famoso cambio di marcia, per ridare una scossa ad una località che merita ben altro, eliminando per esempio l’individualismo ossessionante che ha sempre condizionato, in negativo, questa località, portandola ai minimi livelli e cercare di fare rete.
In otto anni Camigliatello ha perso 800 posti letto. E’ crisi dell’offerta turistica
