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Istituzione del Consigliere regionale supplente: «Calabria soffocata dalla politica clientelare»

aula fortugno consiglio regionale 1

CATANZARO – «La proposta di legge che prevede l’istituzione del “Consigliere regionale supplente” sottoscritta da quasi tutti i capigruppo del Centrodestra in Consiglio regionale della Calabria, ad eccezione del capogruppo della Lega Simona Loizzo, conferma ancora una volta laspregiudicatezza di questa maggioranza al governo della Regione». A dirlo è il “Comitato No Consiglieri supplenti alla regione Calabria“. I componenti Mario Imbrogno, Francesco de Giacomo e Pasquale Amodio sottolineano: «il Consiglio regionale della Calabria dal suo insediamento avvenuto il 15 novembre 2021 si è riunito in assemblea 13 volte in un anno, quindi al netto dell’assemblea per l’insediamento, in media una volta al mese; anche i lavori delle Commissioni consiliare si svolgono con una frequenza media di una al massimo due riunioni mensili. Non sono sufficienti venti consiglieri di maggioranza per svolgere le attività istituzionali?».

«Il centrodestra – proseguono i tre componenti il comitato – ha una maggioranza pari ai 2/3 del numero complessivo degli eletti ed ha presentato un proposta di legge per aumentare a dismisura il numero di poltrone fino ad un numero massimo di 27 tra consigliere di centrodestra e assessori, perché se la Giunta regionale sarà composta da tutti Assessori eletti in Consiglio possono subentrare fino a setteConsiglieri supplenti” o pseudo tali».

«I cittadini calabresi chiedono al presidente Occhiuto se è “Questa la Calabria che l’Italia non si aspetta?”.
Siamo alle solite dinamiche di bassa cucina, l’interesse personale di qualche capogruppo di centrodestra (Giuseppe Neri FDI) di essere nominato assessore al posto di altri esponenti politici del suo stesso partito, hanno indotto altri capigruppo del CDX, alcuni dei quali rappresentanti di se stessi, perché mini gruppo e mono gruppo (Giuseppe Graziano UDC), a sottoscrivere una squallida proposta di legge per aumentare poltrone e politica clientelare».

«Sorge spontaneo chiedersi quale esigenza e necessità andrebbe a soddisfare l’istituzione dei “Consiglieri Supplenti” rispetto agli interessi collettivi dei cittadini calabresi? Una idea così scellerata, da rinviare ai mittenti, andrebbe esclusivamente ad aumentare in modo insostenibile i costi che gravano sul bilancio del Consiglio regionale, non solo per pagare i compensi dei Consiglieri Supplenti, oltre 250.000,00 euro l’anno incluso oneri per ciascuno di loro, in aggiunta ai costi per la struttura di ogni “Consigliere supplente” oltre 200.000,00 euro l’anno. Tutti costi aggiuntivi a carico delle famiglie e delle imprese calabresi, già vessate da inflazione, rincari dell’energia e stagnazione economica. La Calabria non tollera più scelte di politica clientelare, anche i partiti nazionali del Centrodestra oggi al Governo del paese, sono chiamati ad intervenire responsabilmente per evitare che alcuni loro rappresentanti in Consiglio regionale continuino a perseverare sulla base di logiche di parte e clientelari».

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