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Clima africano e montagne senza neve. Rischiamo un anno senza inverno

Neve Sila ok

COSENZA – Natale vissuto con un caldo inedito per dicembre, con il 2022 che sarà ricordato come l’anno più caldo della storia in Italia, quantomeno dal 1800. Gennaio è iniziato con lo stesso andazzo, con minime di 10 gradi e massime oltre i 20 gradi: il clima del nostro Paese sembra quello dell’Egitto in inverno, con valori notturni di circa 9 gradi più alti della media. Il clima africano è padrone incontrasato non solo dell’Italia ma di tutta l’Europa centro settentrionale: responsabile è l‘Anticiclone sub-tropicale che domina e dominerà la scena per tutta questa settimana. Per questo inverno le previsioni stagionali e sub-stagionali prevedono un trimestre in generale sopra la media termica, con una blanda possibilità di un leggero calo delle temperature da metà mese e con qualche spiffero più freddo a marzo. Quel che è certo che negli ultimi 20 giorni, almeno per la Calabria, abbiamo avuto temperature eccezionalmente alte e continuiamo ad averle almeno di giorno. Il freddo in Italia non arriverà prima di 10 giorni, anche perchè il gelo non è presente nemmeno nelle aree polari. Manca il freddo ma mancano anche le piogge, visto che anche le perturbazioni atlantiche continuano ad avere traiettorie troppo settentrionali lasciando mezza Europa a secco.

Clima africano e montagne calabresi senza neve

Qualche debole pioggia potrebbe comunque interessare alcune regioni del Nord ed i settori pianeggianti e prealpini della Lombardia mentre al Sud continua l’assenza di fenomeni e e del freddo (nel senso stretto della parola) nemmeno l’ombra, con le montagne calabresi ancora in attesa della neve e dall’aspetto più autunnale che invernale. Le temperature sono troppo alte anche per pesnare di usare i cannoni. Certo, non è la prima volta che Sila e Pollino a gennaio si presentano senza neve, così come è normale la presenza di periodi anticiclonici in inverno con giornate di sole e clima gradevole. È capitato e capiterà ancora, visto anche l’andazzo climatico degli ultimi anni. Quello che preoccupa è la persistente presenza dell’anticilone sub-tropicale che porta a temperature che in pieno inverno assomigliano sempre più a quelle che si registrano nei paesi nord Africani mentre le irruzioni di aria gelida da Est sono sempre più rare. La maggiore stabilità atmosferica dovuta alla presenza di un’area anticiclonica purtroppo va ad incidere anche sulla qualità dell’aria favorendo l’accumulo di smog nei bassi strati, con conseguente peggioramento della qualità dell’aria in particolare intorno alle grandi aree urbane. Si registrano infatti già condizioni “pessime” con ripercussioni, afferma l’esperto, pure sulla salute: “Da non sottovalutare il rischio di malattie alle alte vie respiratorie soprattutto in persone fragili come bambini e anziani”.

Cambio da metà mese?

Un atteso cambio di circolazione potrebbe verificarsi solo intorno a domenica 8 gennaio, quando è previsto un generale calo dell’alta pressione con l’arrivo delle perturbazioni Nord Atlantiche. Si tratterà di un clima almeno più consono al periodo con il possibile arrivo delle piogge e anche di qualche nevicata in montagna. Tutto in attesa che l’inverno vero si decida a fare la sua comparsa anche alle nostre latidudini.

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