COSENZA – Poco più di 2mila spettatori (tra abbonati a paganti), le due curve del “San Vito Marulla”, anima e cuore pulsante del tifo rossoblu, desolatamente vuote, senza colori e striscioni e senza cori. Una domenica surreale per Cosenza, che arriva ad assestare un altro durissimo colpo al rapporto già sgretolato tra la tifoseria rossoblu e la società, ma soprattutto con il suo presidente, sempre più isolato. Fuori dallo stadio la contestazione dei gruppi ultras, con striscioni più che eloquenti.
Uno stadio vuoto, abbandonato dai propri tifosi per protesta, è l’immagine più cupa e triste della gestione Guarascio che, dal canto suo, continua nel suo “assordante” silenzio. Non una parola su quanto sta accadendo attorno al Cosenza, nulla che possa provare a ricucire i rapporti con i tifosi, niente sull’ennesima stagione fallimentare che si sta cercando, ancora una volta, di salvare in extremis, nonostante le promesse di inizio stagione e la consapevolezza che questa sarebbe stata la Serie B più difficile e complicata degli ultimi anni. E proprio ai tifosi, che in casa e in trasferta, macinando migliaia di chilometri, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla squadra, nonostante i risultati e le pessime prestazioni, nulla si può addebitare. Alle contestazioni e le critiche per un auspicato cambio di rotta, il patron ha sempre reagito con indifferenza e appunto silenzio. E oggi i tifosi hanno fatto lo stesso, decidendo di non solo di non tifare come accaduto con l’Ascoli, ma di disertare lo stadio. Roba che non si ricordava da decenni.
“Non pensavamo di arrivare a questa decisione molto sofferta e veramente dibattuta fra tutte le anime ed i gruppi che compongono la vecchia e gloriosa Curva Sud – hanno scritto ieri sera i supporter della Bergamini che hanno deciso anche loro di disertare le gradinate del Marulla come i gruppi della Curva Nord. Cosenza è di chi lo ama, nei prossimi giorni continueremo ad alzare la voce e protestare anche per le strade della città” hanno ribadito. Quello che resta di questa triste e surreale domenica di calcio non è una sconfitta o un pareggio arrivato in extremis, ma uno stadio vuoto e senza tifosi.
