A Settembre previsto ulteriore taglio del 30% dei treni regionali, causa mancati pagamenti da parte della Regione Calabria. Mobilitazione in difesa della Ferrovia Jonica.
SOVERATO (CZ) – Notevole successo per l’iniziativa, denominata “Una Catena Umana per salvare la Ferrovia Jonica” tenutasi Sabato è stata organizzata in pochi giorni, ma ha riscosso un successo notevole. Promosso da Rocco Spanò, ferroviere di Monasterace oggi in pensione, l’evento si è tenuto contemporaneamente, a partire dalle ore 11.00, nelle stazioni ferroviarie di Bovalino, Locri, Siderno, Gioiosa Jonica, Roccella Jonica, Monasterace-Stilo e Soverato, con adesione delle amministrazioni comunali dei rispettivi centri abitati, oltre che di quelle di Martone, Benestare, Pazzano e Bivongi. In particolar modo, a Soverato, l’Amministrazione Comunale è stata presente con l’Assessore alle politiche sociali Sara Fazzari ed il vicesindaco Pietro Matacera, con i quali ci si riunirà prossimamente per meglio approfondire la tematica dei trasporti.
Un ulteriore contributo è giunto anche dai ragazzi della Federazione degli Studenti, con i quali già da alcuni mesi l’Associazione Ferrovie in Calabria che ha organizzato la protesta collabora, relativamente alle tematiche sulla mobilità locale. Non è mancata neanche Titti Mauro, Presidente dell‘Associazione Pendolari Jonica, che dallo scorso dicembre si sta battendo nella difesa del diritto alla mobilità dei pendolari del versante jonico calabrese e della tratta Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale. Ad entrambi i sit-in si è discusso dell’abbandono della tratta Jonica, sia per quanto riguarda i servizi ferroviari regionali (specificando che, da settembre, si rischia un ulteriore taglio del 30% ai treni regionali, causa mancati pagamenti da parte della Regione Calabria), e sia sul piano infrastrutturale. L’eliminazione dei binari di incrocio in numerose stazioni joniche (in parte scongiurato a Roccella Jonica e Gioiosa Jonica, per il momento, grazie al nostro intervento con RFI nei mesi scorsi), si unisce oggi allo stato di degrado in cui versano le aree accessibili al pubblico nelle stazioni ferroviarie.
Rifiuti, erbacce, dormitori a cielo aperto, sono diventati purtroppo la normalità. La mancanza di controlli e di presenziamento delle stazioni, inoltre, ha dato campo libero ai vandali, che per esempio, nel caso di Soverato, hanno distrutto due obliteratrici e danneggiato più volte l’emettitrice automatica di biglietti regionali. Non è da sottovalutare inoltre il Contratto di Servizio tra Regione Calabria e Trenitalia, scaduto lo scorso dicembre 2014. A giugno 2015 è scaduta anche la proroga di 6 mesi dello stesso. Quanto dovremo aspettare per riavere almeno un documento che certifichi quanto la Regione Calabria è disposta a spendere, e che genere di servizio ferroviario abbia intenzione di mantenere sulle nostre linee ferroviarie? E’ la domanda che si pone l’Associazione Ferrovie in Calabria cui presidente Roberto Galati ha afferma di auspicare che ”entro dicembre il nuovo CdS possa essere stipulato, ovviamente previo risanamento (almeno parziale) dell’enorme debito di quasi 140 milioni di Euro, che la Regione Calabria ha accumulato nei confronti di Trenitalia negli ultimi anni.
Una curiosità: due giorni fa, alla stazione di Soverato, – spiega Galati – che non veniva “disboscata” da quasi un anno, abbiamo ripulito alcuni metri del vecchio tronchino a servizio del magazzino merci, segnalando la vera e propria discarica presente in questa area e nel piano dei binari. Addirittura la nostra locandina pubblicitaria relativa all’evento, aveva come immagine di sfondo l’incredibile quantità di rifiuti abbandonati in stazione. Ebbene, guarda caso proprio la mattina della manifestazione, una squadra di addetti, muniti di decespugliatore, ha diserbato a fondo la stazione ferroviaria compreso il resto del binario che avevamo già ripulito qualche giorno fa. Forse qualcuno ci “spia”, ma siamo felici di ciò, visto che, per lo meno, la stazione ha riacquistato uno stato di decenza ormai assente da mesi. Riteniamo quindi che, ancora una volta, il segnale sia stato forte e chiaro: Regione Calabria, noi ci siamo. Ma soprattutto, siamo sempre di più, e pretendiamo risposte chiare”.
