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Messina Denaro si faceva chiamare ‘Bonafede’. Ha tentato la fuga scappando in un bar

messina Denaro

PALERMO – “Il latitante, che si faceva chiamare «Andrea Bonafede», era in coda per fare un tampone e si era presentato con un nome falso. Confuso fra i pazienti, e coperto da un falso nome in attesa nell’area esterna della clinica dove improvvisamente sono comparsi degli uomini armati alla vista dei quali il boss, ormai vecchio e malato, ha tentato di fuggire superando i cancelli fino a via San Lorenzo dove i carabinieri del Ros lo hanno acciuffato». È questo il primo racconto di Stefania Filosto, la proprietaria-direttrice della clinica dove Messina Denaro avrebbe voluto farsi sottoporre a un ciclo di chemioterapia dopo un’operazione a quanto pare subita non si sa dove un anno e mezzo fa.

Messina Denaro era in cura alla Maddalena da un paio d’anni “o almeno uno”, dice un medico ad AGI che preferisce restare anonimo, per un tumore in zona addominale. Era seguito in chirurgia dove e’ stato operato, era un paziente noto alla clinica, ha fatto anche dei trattamenti. Ma non avevamo alcuna idea di chi fosse, figuriamoci se potevamo saperlo o riconoscerlo”.

Nella struttura sanitaria era andato per fare un tampone antiCovid, dovendo essere ricoverato in day hospital. Aveva dato un nome fittizio, Bonafede “frequentava la clinica – dice il medico – ed era stato operato in Chirurgia, ora veniva seguito in Oncologia. Stamattina alle 6 non c’era nulla, poi i miei collaboratori mi hanno chiamato: ‘ci sono i Ros, mi hanno detto, e si è presentato un militare in assetto di guerra, stiamo cercando una persona, mi ha detto, stia tranquillo. In ogni piano c’era uno di loro, dei carabinieri in assetto di guerra, lui è scappato, è andato fuori al bar e lo hanno preso. Ha tentato la fuga al bar e c’è stato molto trambusto“.

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