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Trans travolse il suo lui: quale gelosia, mi faceva battere

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COSENZA – C’eravamo tanto amati. Potrebbe essere descritta così la storia che riguarda la fine di un rapporto d’amore tra Luca e Marta

(un tempo Mario, prima di decidere di diventare donna, ndr). Tra i due per mesi il rapporto è stato esplosivo, e non in senso di passione, ma per via di quelle troppe incomprensioni, incomprensioni che erano sfociate in litigio, con tanto di calci, pugni e corsa in ospedale, nella scorso mese di aprile, quando Marta, al termine dell’ennesimo scatto d’ira, travolse il suo uomo, speronandolo con l’auto. Luca quella sera se la vide davvero brutta, solo per una questione di centimetri e per un colpo di fortuna o per scelta del destino, non ci rimise la vita, ma solo la milza. Rimase a terra per lunghissimi minuti, immobile e dolorante, mentre Marta, approfittando della strada buia e poco trafficata, ingranò la marcia e sparì velocemente. All’arrivo dell’ambulanza, il personale medico del 118 di Cosenza, s’accorse che il ferito aveva la milza spappolata. Pertanto, venne trasportato d’urgenza all’Annunziata e operato. Al risveglio, agli agenti del posto fisso di polizia raccontò di quell’incidente. All’inizio, per non far passare dei guai, alla sua “fidanzata”, decise di omettere che alla guida dell’auto c’era lei. Il tentativo di proteggere Marta dai guai, non riuscì. Una telecamera, infatti, filmò la scena, immortalando nelle immagini, in maniera nitida e cristallina, l’auto, la targa e la chioma di Marta. Davanti all’evidenza dei fatti, Luca fu costretto a dire la verità, spiegando agli inquirenti che la sua lei lo voleva punire per quel litigio avuto nel pomeriggio e per quel rapporto che scricchiolava sempre di più. Raccolta la deposizione, gli inquirenti trasmisero gli atti alla procura della Repubblica. Marta venne identificata e le venne anche notificato un provvedimento di allontanamento dai luoghi abitualmente frequentati dal suo fidanzato. Oltre a questo si beccò anche una denuncia per lesioni gravissime. La denuncia ricevuta ha fatto scattare la molla della rabbia di Marta e questa è storia recente. Sì, perchè, la donna, (ora lo è a tutti gli effetti, ndr) accecata dal nervosismo, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti, finendo per costringere la procura di Cosenza ad aprire una nuova inchiesta giudiziaria. Il fascicolo, pieno di accuse ben precise, attualmente è al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Maria Francesca Cerchiara. Il pm e gli inquirenti dovranno accertare se quella mole di accuse pesanti e ben precise sono veritiere. Marta, infatti, racconta che il “suo” Luca, altro che fidanzato gentile, romantico e premuroso. Parla di lui come di un “magnaccio” che la costringeva a prostituirsi e a “vendersi” agli amici del suo fidanzato, che, in cambio, sempre secondo le accuse di Marta, alzava tanti soldi, senza, però, dare un centesimo a lei. E che il suo gesto di investire quella sera del 12 aprile scorso Luca era stato dettato non dalla gelosia, ma dall’esasperazione, per via di quel ruiolo di donna oggetto dei desideri sessuali degli altri, che lei non accettata più di recitare. Qual’è la verità, tra le due storie? La scopriranno inquirenti e magistrati. L’unica certezza è che Luca e Marta non si amano più. O meglio si erano tanto amati.

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